La prima special elettrica firmata Deus Customs, la prima Zero SR/S completamente trasformata. Michael Woolaway supera se stesso applicando le sue tecniche old-school alle nuove tecnologie del marchio statunitense.

DEUS EX MACHINA GOES ELECTRIC!

Da un lato Deus Ex Machina, l’iconico brand australiano di lifestyle e “custom motorcycles” fondato nel 2006. Dall’altro Zero Motorcycles, l’azienda californiana di moto elettriche che ben presto si è aggiudicata la posizione di leader mondiale del settore, anch’essa fondata quattordici anni or sono.

Un’incontro destinato ad accadere, una collaborazione che era solo questione di tempo, e, finalmente tutto si è avverato.

Non è la prima special elettrica che vediamo, nemmeno la prima che noi di Wheelz Mag vi raccontiamo, ma, questo progetto, questa collaborazione tra due aziende così importanti e riconosciute a livello globale, alza l’asticella del “gioco”. È la prima special elettrica elaborata da Deus Customs e la prima interpretazione dell’ultima nata in casa Zero, la SR/S.

Ma facciamo un passo indietro… Il primo incontro tra queste due realtà risale all’estate 2019 in occasione della 98ª edizione della famosa cronoscalata Pikes Peak International Hill Climb.

Qui il team di Zero Motorcycles aveva portato una Zero SR/F preparata per la gara, mentre Michael Woolaway, detto “Woolie”, co-fondatore di Deus Ex Machina USA e responsabile dell’area moto all’“Emporium of Postmodern Activities” di Venice Beach, aveva portato la sua special su base Ducati 1198 R. Un incontro informale che ha segnato l’inizio di una meravigliosa collaborazione sfociata nella realizzazione di un grande progetto.

Quando ho incontrato i ragazzi di Zero alla Pikes Peak e ho potuto osservare la loro moto da vicino ho pensato che quella moto fosse una piattaforma perfetta per essere trasformata in qualcosa di unico” ci racconta Woolie. “Niente serbatoio della benzina, un bellissimo telaio a traliccio e la possibilità di poter smontare tutte le altre parti senza alcun problema. Pensavo tra me e me quanto sarebbe stato fantastico poter lavorare su quella moto”.

Woolie si era completamente innamorato della Zero SR/F, nella sua mente la vedeva già spogliata di tutte le plastiche e di tutte quelle componenti superflue, la vedeva come un foglio bianco sul quale sprigionare la sua creatività, volendo realizzare qualcosa di veramente speciale.

Woolie ha ricevuto una SR/S poco prima della presentazione al pubblico con il compito di trasformare la Zero più avanzata in una moto unica nel suo genere, ricevendo carta bianca dai piani alti di Zero Motorcycles.

LA MOTO DI PARTENZA: LA ZERO SR/S

Lanciata sul mercato lo scorso febbraio, la Zero SR/S si presenta come un’evoluzione della SR/F: design più raffinato, autonomia maggiorata, e un cupolino in grado di proteggere dall’aria durante i lunghi viaggi e perfetto per migliorare le prestazioni aerodinamiche nella guida in pista. Un connubio perfetto tra massima performance e massima efficienza che si ispira al design aerospaziale.

Una sportiva da 110 cavalli e 190 Nm di coppia, spinta da un motore elettrico brushless capace di portare la Zero SR/S a una velocità massima di 200 Km/h. L’autonomia che può arrivare a 320 chilometri grazie alle batterie ZF 14.4 agli ioni di litio e al pacchetto di batterie extra opzionale.

La SR/S è equipaggiata con il sistema operativo Cypher III, numerose mappe motore, cruise control, sistema di navigazione, sistema Bosch MSC con traction control, ABS cornering e molte altre funzioni configurabili via app oppure dallo schermo TFT da 5” completamente personalizzabile.

LA REINTEPRETAZIONE IN CHIAVE DEUS EX MACHINA

Il primo progetto elettrico di Michael Woolaway non è stata una sfida difficile, ma piuttosto uno stimolo per spingersi oltre i suoi soliti limiti.

Volevo fare qualcosa che unisse il vecchio stile al nuovo. Mi sono fatto ispirare dalle linee delle moto vintage, quelle della mia giovinezza, e poi influenzare dalle nuove tecnologie della Zero” ci spiega Woolie. “Non volevo avere limitazioni per questo progetto quindi non mi sono concentrato per realizzare una moto che potesse circolare su strada”.

Woolie ha optato per un approccio “old-school” al progetto, decidendo di lasciare stare software di rendering 3D, e cominciando a lavorare direttamente sulla moto, modellando artigianalmente le nuove forme su un modello in schiuma e plastica. Lavorando a mano ha dato forma alla nuova carrozzeria della moto, partendo dal “serbatoio”, per poi concentrarsi sulle carene e finire con il codino e la parte inferiore.

Solitamente lavoro con pannelli di alluminio e acciaio, o comunque lamiere in qualche lega metallica. Quindi questa per me è stata una prima volta. La prima volta che mi sono messo con pazienza e attenzione a modellare organicamente qualcosa. Durante questo processo pensavo alla posizione in sella, alla distribuzione dei pesi, alla distanza delle pedane dalla sella e a tutte le caratteristiche da prendere in considerazione per rendere la moto finale sfruttabile al 100%” continua Woolie.

Man mano che il progetto avanzava le linee della moto si ammorbidivano e si avvicinavano un po’ di più allo stile moderno.

FIBRA DI CARBONIO E BATTERIE AL LITIO: UN’ACCOPPIATA VINCENTE

Partendo dal modello in schiuma la carrozzeria finale è stata prodotta completamente in fibra di carbonio. L’intero bodykit è stato fabbricato da un’unico stampo in fibra di carbonio dalla Taylor Made Racing, con la consulenza della Lockheed Martin, azienda che opera nel settore aerospaziale dal 1995, che ha aiutato Woolie a trasformare in realtà la sua idea. La monoscocca in fibra è stata fissata al telaio utilizzando gli attacchi delle carene originali.

Woolie non ha modificato il pacco batterie e il motore ma ha cercato di migliorare l’assetto della moto montando un set di sospensioni da gara Showa WSBK Factory-Spec all’anteriore e al posteriore, dei cerchi in fibra di carbonio Dynamag, altre componenti da gara custom-made, e ha sostituito il comando del freno a pedale con uno al manubrio azionabile con il pollice sinistro.

La sella è stata realizzata ad-hoc da Saddlemen e personalizzata con un fulmine rosso che riprende il simbolo dell’alto voltaggio.
Per quanto riguarda la verniciatura Woolie ha optato per un blu/grigio che si alterna a pattern di fibra di carbonio in vista, con il logo Deus disegnato sul “serbatoio”, uno “0” sul codino in omaggio alla Zero Motorcycles e un altro simbolo che ricorda i cartelli dell’alta tensione raffigurato sul “serbatoio”.

Il tocco finale: Woolie ha montato due alette aerodinamiche recuperate direttamente da un’auto di F1.

“Ho pensato… Bella moto ma sai cosa? Ci starebbero bene due alette, perché le ali sono cool! Ma nel concreto le alette riescono a stabilizzare una moto più di quanto uno possa pensare, in particolare alle alte velocità, e aggiungono anche un po’ di downforce.

Questa special combina un’estetica “wow” con materiali di altissima qualità e performance da capogiro. Un esperimento ben riuscito: una special elettrica, la prima di Deus Customs, fine, equilibrata e corsaiola, con elementi vintage e tecnologia all’avanguardia.