Tutto tace… e poi un sibilo. Il rumore del vento. I suoni della natura. Questo è quello che ci riserva la mobilità del futuro.
Nonostante i veicoli elettrici si stiano affermando in tutto il mondo, il mercato delle moto elettriche è ancora piccolo e ha difficoltà nello svilupparsi. Discorso a parte è quello riguardante gli scooter elettrici utilizzati soprattutto per servizi di sharing o per consegne a domicilio. Mentre le vendite delle auto elettriche sono in continua crescita, molte case nate proprio con l’intento di sviluppare motoveicoli elettrici sono costrette a chiudere. Il motivo? Potrebbe essere che le auto sono soprattutto viste come dei semplici mezzi di trasporto, il modo più rapido e comodo per spostarsi da A a B, mentre le moto sono sinonimo di passione e devono trasmettere emozioni a chi le guida… le moto non vengono scelte sulla base dei consumi o sullo spazio nel sottosella, ma esclusivamente su gusti personali e sensazioni; bisogna trovare la “moto giusta” per sé. La poca autonomia e i costi tendenzialmente elevati sono i due elementi concreti che non riescono a convincere la maggior parte dei motociclisti. In più attorno al mondo delle due ruote ci sono tradizioni e valori difficili da attribuire al mondo elettrico: vi immaginate uno scenario alla Easy Rider con annessa sosta di un paio d’ore per ricaricare la batteria? Ma ancor più semplicemente l’assenza di rumore potrebbe bastare per giustificare l’acquisto di una moto a combustione: anche se la mentalità sta lentamente cambiando, per la maggior parte dei motociclisti è impossibile concepire una moto silenziosa, che non tremi e rombi a ogni accelerazione…

Ma, nonostante le questioni di cui sopra, il futuro ci porterà inevitabilmente in quella direzione… Bisogna abituarsi, concepire un nuovo modo di vivere la motocicletta apprezzando lati differenti, godendosi nuove emozioni. E poi non tutte le novità dei motori elettrici sono da disprezzare.

Oggi vi vogliamo parlare di una special spinta da un propulsore elettrico. E questa special è firmata da uno dei customizer più affermati degli ultimi dieci anni e uno degli ultimi dal quale ci saremmo aspettati un progetto del genere. Stiamo parlando di Walt Siegl, l’austriaco espatriato negli Stati Uniti, che con ogni suo progetto ci ha fatto sognare. Il signor Siegl è noto per i suoi capolavori su basi italiane, da Ducati a MV Agusta, ognuno dei quali è stato apprezzato per la qualità complessiva, per i materiali ricercati, per il design senza tempo e per le emozioni che tali special hanno suscitato in chi le ha guidate… proprio quelle emozioni di cui parlavamo poco fa. Ebbene questa volta Walt Siegl non ha scelto una delle tante versioni del bicilindrico a L di Borgo Panigale ma ha cambiato totalmente strada realizzando una special con motore elettrico.

WSM: PACT

Tutto è cominciato alcuni anni fa, quando, nella sua officina in New Hampshire, Walt aveva costruito la Bol d’Or su base MV Agusta. Walt, per un ordine di una Leggero, stupenda café racer con motore Ducati 900SS, entrò in contatto con Mike Mayberry, fondatore della Ronin Motorcycles, una delle menti dietro al progetto Ronin 47 che vide la realizzazione di 47 special con personalità differenti per 47 clienti sfruttando come base di partenza le Buell 1125R.

Mayberry è un designer industriale e un vero motociclista: nel suo garage oltre alla Ducati WSM custodisce una Husqvarna Vitpilen, una BMW R1200GS, una Cake KALK, e diverse altre moto tra cui tre elettriche, senza contare la dozzina di e-bikes in suo possesso.
Ed è proprio quando Walt è andato a fargli visita nel suo workshop a Denver che ha avuto l’occasione di provare tutte le sue moto elettriche e sperimentare per la prima volta le sensazioni legate a questo mondo.

“Sono stato così colpito da quella sensazione che ho deciso che il mio prossimo progetto sarebbe stato spinto da un motore elettrico. Avevo già in mente di realizzare qualcosa di più piccolo, qualcosa che potesse rappresentare il futuro, un mezzo a due ruote accessibile, volendo anche senza targa, magari un motorino o uno scooter, qualcosa di relativamente economico insomma. Ancor prima di testare le moto elettriche di Mike avevo interesse per la sfida delle e-motorcycles: creare un veicolo privo di tutti i componenti familiari delle moto con motore a combustione” commenta Walt.

E dopo aver passato ore e ore a conversare con Mike sul design in generale e come questo influisca sulle persone, sul design delle moto, sul settore automotive e sul futuro del trasporto su due ruote, entrambi hanno concordato di pensarla allo stesso modo e di avere molto in comune.

Ho visto in lui la stessa volontà di trovare le risposte più adatte per creare il miglior design possibile” – ci racconta Walt – “Uscire dalla propria comfort-zone stando attenti a non superare il limite. Bisogna sapere quando fermarsi e capire quale sia la soluzione migliore per il proprio progetto. Abbiamo filosofie simili su ciò che rende il design accessibile e accattivante”.

Secondo Mike il Design non è un esercizio di stile:

È un ‘viaggio’ per trovare le soluzioni ai propri problemi”.

E continua: 

L’incognita e i problemi che girano attorno ai mezzi di trasporto moderni e futuri sono degli argomenti che ci incuriosiscono entrambi”.

Il vero design, il giusto design, il bel design è intrigante, affascinante e rilevante anche 50 anni dopo la sua creazione, tanto quanto lo era il primo giorno. Walt e io siamo entrambi fortemente convinti di questo, ed è una parte importante del motivo per cui abbiamo deciso di lavorare insieme”.

L’altro motivo era la possibilità di unire due set di competenze estremamente differenti ma allo stesso tempo complementari: la creatività e le capacità manuali di Walt insieme alle conoscenze di design industriale e delle ultime tecnologie, e la grande esperienza con i programmi di progettazione meccanica di Mike.

Così il progetto PACT ha avuto inizio. PACT, nome che rappresenta l’amicizia tra Walt e Mike, la loro volontà di creare qualcosa di unico e l’impegno preso nell’ambito della tecnologia “green”. 

L’idea era quella di realizzare un prototipo marciante per l’esposizione Electric Revolution presso il Petersen Automotive Museum di Los Angeles. I tempi erano stretti: solo 3 mesi. I due hanno deciso di trovare una moto di partenza perché non ci sarebbero stati il tempo e l’intesa necessari per partire da zero. Walt e Mike hanno voluto testare la loro “chimica” lavorando insieme per un breve periodo prima di decidere se buttarsi a capofitto in un progetto innovativo partendo da zero che avrebbe incluso lo sviluppo di un pacco batteria e di un motore elettrico.

Dunque la scelta è ricaduta sulla piattaforma Redshift di ALTA Motors grazie al loro pacchetto hardware/software decisamente sofisticato e alle performance assicurate.

Entrambi abbiamo visto questo progetto come una possibilità di progettare una moto elettrica che entrambi avremmo voluto possedere: una Urban Enduro”.

Avendo ben in mente il concetto di Design con la D maiuscola, la sfida dei due customizer non era scontata: essi infatti dovevano conciliare la storia del motociclismo con l’innovazione, il design tradizionale delle due ruote con il design futuristico. Far combaciare due facce della stessa medaglia ben differenti. Dovevano affrontare i problemi relativi alla mancanza delle classiche parti di una moto con motore a combustione tra le quali il terminale di scarico e decidere come comportarsi con l’ingombrante pacco batteria. Il tutto avendo in mente che fra 50 anni il design della PACT dovrà essere ancora “alla moda”.

Perciò la parte più importante del progetto è stata quella della creazione design iniziale. Walt ha iniziato a disegnare a matita alcune bozze per poi condividerle con Mike in modo che lui potesse riportarle nel suo programma di progettazione 3D. Il design finale è stato il risultato di nottate di lavoro, centinaia di ore passate al telefono e migliaia di e-mail scambiate tra il New Hampshire e il Michigan. E una volta concluso il design finale si è passati al “lavoro sporco”: fabbricare elementi con stampanti 3D, lavorare a mano, sviluppare i progetti con CNC e realizzare parti in carbonio forgiato.

DESIGN

La scelta che principalmente influenzato il design della PACT è stata quella di mettere in mostra il pacco batterie invece di nasconderlo come si è visto spesso. Walt e Mike volevano celebrare gli elementi essenziali della moto elettrica. Hanno voluto evitare di sconvolgere il concetto classico di motocicletta e l’idea che la gente ha in mente quando pensa a una qualsiasi moto. Volevano realizzare un design onesto, user-friendly, durevole, usando il minor numero possibile di componenti. Il risultato è quello che potete vedere con i vostri occhi: una moto moderna che mette in mostra le caratteristiche della mobilità elettrica e che è dotata solo dell’essenziale.

PERFORMANCE

La decisione chiave che ha determinato la direzione dello sviluppo della moto era chiara fin dal principio: la moto doveva essere leggera e performante, doveva essere maneggevole e possedere l’ergonomia corretta per garantire prestazioni ottimali. 

Le geometrie originali pensate per l’utilizzo off-road sono state abbandonate: è stato progettato un telaio completamente nuovo in acciaio al cromo molibdeno in modo da poter ospitare delle forcelle Öhlins stradali. Per conferire alla moto un aspetto moderno e maggiore rigidità, Walt e Mike hanno realizzato un nuovo telaietto e gran parte della carrozzeria in fibra di carbonio forgiata (difficile da vedere su una motocicletta). Tra le altre parti progettate ad-hoc per la PACT ci sono le piastre di sterzo, la luce di stop a LED posteriore, le ruote da 17”, i comandi a pedale e il forcellone, più corto dell’originale che aiuta a ridurre il peso e a raggiungere le geometrie e la maneggevolezza ricercate. Infine la moto monta un impianto frenante Brembo e un faro anteriore full LED.

Con tutte queste modifiche la WSM PACT si rivela essere una moto dall’agilità estrema in città ma abbastanza potente da non temere una gita fuori porta di tutto rispetto, e cambiando la gommatura si potrebbe anche portare fuoristrada passando da Urban Enduro a vera Enduro. 

IDENTIKIT

  • Nome: PACT
  • Progettata da: Walt Siegl Motorcycles & Mike Mayberry
  • Edizione: Limitata, 8 unità
  • Base: Alta Motors Redshift
  • Batteria: Alta agli ioni di litio 5,8 kW/h
  • Motore e trasmissione: Potenza di 50 CV e Coppia 163 Nm, rapporto singolo
  • Riding Mode: 4 riding modes
  • Range: 115 Km
  • Peso: 114 Kg
  • Ricarica: 1h 30m con presa da 240V, 3h con presa da 120V
  • Telaio: Acciaio in cromo molibdeno + carbonio forgiato
  • Carrozzeria: Fibra di carbonio forgiata
  • Forcellone e ruote: Su misura in alluminio
  • Sella: Alcantara® con sotto un vano porta oggetti di facile accesso, integrato nel telaietto
  • Sospensioni: Forcelle Öhlins, mono-ammortizzatore WP
  • Pneumatici: Michelin Power RS
  • Verniciatura: “Peach Pit Racing Graphics” by Walt Siegl Motorcycles

Vi lasciamo con le riflessioni di Walt Siegl sul tema elettrico, parole che rispettiamo e che, in parte, condividiamo:

“Penso che le moto elettriche abbiano un futuro. I giovani, soprattutto, abbracciano sempre il fascino e il divertimento del viaggiare su due ruote. Presto non avranno il riferimento dei motori a combustione e quindi non ne sentiranno la mancanza. È un’evoluzione naturale.

L’elettrico purifica l’esperienza in sella. Non c’è altro suono che il vento, che in un certo senso si traduce in “mi sto muovendo”. Sembra quasi di volare. Mi sembra di apprezzare ancora di più questo modo di guidare perché avviene nel silenzio. Non hai distrazioni. E potrebbe rendermi un pilota migliore perché posso concentrarmi completamente sui comportamenti della moto. Penso che qualunque motociclista dovrebbe provare almeno una volta una moto elettrica per capire di cosa si tratta e per farsi un’opinione sincera. Nonostante la mobilità elettrica non sia la risposta finale ai problemi di inquinamento del nostro pianeta resta comunque un passo nella giusta direzione”.

Photo Credits: Gregory George Moore (Instagram: gregorygeorgemoore)