Ci sono luoghi che sembrano nati per accogliere tramonti. Silenziosi, estatici, calmi. E poi c’è Milano. Anche qui il sole sa allungare le ombre al momento opportuno, intendiamoci. Ma il caos, le agende stracolme, le silhouette incombenti dei grattacieli e quella frenesia emotiva tipica delle metropoli, rendono difficile anche solo l’accorgersi che la luce ha lasciato il posto all’ennesima notte. 

A meno che…

A meno che non si decida di ritagliarsi il TEMPO. Perché per riappropriarsi di un momento per sé e aggiungere un tocco di poesia a una giornata qualsiasi, in realtà bastano tre ingredienti: una moto, un casco e la voglia di cambiare prospettiva. 

 

La mia Suzuki GSX-8S asseconda i ritmi sregolati del traffico, a volte placida e paziente, all’occorrenza incalzante, sempre pronta a dar voce al suo bicilindrico bomba da oltre 80 cavalli, perfetto per muoversi in città e indubbiamente ancor più godurioso fuori, tra le curve che meriterebbe di disegnare, libera e agile com’è. Ma non oggi, no. Oggi resto in città. Forse solo un po’ più su, dove la frenesia lascia spazio alla contemplazione.

A contrasto con il grigio del cemento si fa notare a gran voce il Blu Sydney della 8S, un azzurro cielo intenso, pastello, potente, che Milano un cielo così se lo sogna. È una eye-catcher nata, e nella frenesia del traffico di punta si lascia guardare, mentre sfila armoniosamente sui vialoni del centro. Ma è a prescindere dalla sua audace nuance che la GSX calamita tutti gli sguardi, forte anche del nome considerevole che porta, addolcito solo un po’ dalla mancanza della R finale. Ma la 8S non si fa mancare nulla in termini di sportività e grinta e a tratti sembra volermi sussurrare che “ehi, si può anche rallentare, assecondare il fluire della città senza correre sempre, a tutti i costi, ai ritmi imposti dalla metropoli”.

E lei è proprio così. Poliedrica nel carattere e unica nelle forme, con una personalità infinita: un mix esplosivo in perfetto equilibrio tra agilità, potenza e perfect feeling che fa venir voglia di non lasciarla mai sul cavalletto, ma di guidare, guidare, guidare fino a che il traffico non inizia a diradarsi e la luce a farsi blu.

Milano non dorme mai? Non è così. Ci sono attimi della giornata, pochi, in cui sembra spegnersi, subito dopo il boom del subbuglio di punta c’è un frangente in cui tutto pare fermarsi. Ma dura poco, va preso al volo e goduto.

È il momento in cui ci si può distrarre per alzare lo sguardo e spiare le finestre illuminate, i cornicioni lavorati, le terrazze celate dai glicini e, prima che il buio avvolga davvero tutto, decidere dove passare la serata. Una cosa è certa: in alto, perché è quella l’angolazione più bella da cui osservare la città, con la sensazione di lasciare tutto il tramestio là sotto, lontano, a farsi gli affari suoi. Una fuga, forse non distante, ma certamente nella giusta direzione: verso l’alto.

E lei, beh, è la compagna perfetta per queste avventure. Stasera non c’è nessun altro con cui vorrei condividere tutto questo.

I rooftop meneghini sono ormai di gran moda. Questi misteriosi secret places tanto secret non lo sono più, sdoganati ormai dai social, dai geotag e dal pressante desiderio di evasione, seppur si tratti di allontanarsi di solo qualche piano d’ascensore. Qualche chicca, però, Milano ce la sa ancora regalare. E una tra tutte, anzi una sopra a tutte, è la terrazza al tredicesimo piano di NH Collection City Life, la versione luxury della blasonata catena di alberghi.

Siamo appena fuori dalla confusione del centro, in una zona residenziale in grande fermento. E l’NH Collection City Life appare quasi all’improvviso, come una sorta di tempio del relax. Un tempo chiesa del Cristo Re, l’hotel è stato completamente reinventato e riprogettato, preservando molte delle caratteristiche originali dell’antica costruzione. Moderno, elegante, lussuoso. L’entrata e la hall, ospitate nel corpo originario della chiesa, sono un’esempio perfetto di antico e nuovo che convivono, dando il meglio di sé. Il suo rooftop non accoglie solo gli ospiti dell’hotel, ma chiunque abbia voglia di un buon drink o di momento privato, rigorosamente with a view.

Alle spalle del bancone si stagliano le Tre Torri, tutt’intorno a 360 gradi una Milano sopita contrasta scura con le luci calde e le colonne bianche del rooftop. Un punto di vista privilegiato, elegante e riservato, dove l’atmosfera non è mai sopra le righe e lo sguardo si può avventurare verso San Siro, Porta Nuova con i suoi skyscraper, fino alla periferia e ancor più in là.

Le chaise longue a bordo piscina, l’illuminazione soffusa, il total white degli arredi… Ci sono tutti gli ingredienti per un dehor in piena regola. Me ne starò qui a contemplare la città dall’alto, a godermi il silenzio e il gioco di luci che regala questo posto, prima di tornare in sella e tornare tra mie le strade, nella notte.

Se siete alla ricerca di un luogo dove il caos della città non arriva, soprattutto nelle caldi notte estive, sappiate che quassù si torna davvero a respirare.

E se l’esperienza di una prospettiva diversa dal rasoterra vi piace, prendete carta e penna e segnatevi anche qualche piano B, nel caso doveste prenderci gusto…

Torre Prada: perfetta se siete dei modaioli incalliti e desiderate un affaccio su una delle zone milanesi oggetto di una grande rivoluzione, perché dire riqualificazione è quasi riduttivo. Il ristorante/bar si trova al sesto piano della Fondazione Prada ed è stato progettato da Rem Koolhaas nel 2018. Conta 84 coperti ed è disposto su tre livelli sfalsati per permettere una vista ottimale dalle vetrate a tutti gli ospiti. Non mancano opere d’arte e di design a completare un ambiente unico e raffinato. La chicca? La bottiglieria sospesa, proprio davanti a una delle grandi vetrate.

Una proposta più casual, ma comunque raffinata, quella della Terrazza Triennale e la sua Osteria con vista. Aperti sia a pranzo che a cena con affaccio sul verde del Parco Sempione, offre una cucina di qualità senza troppe imposizioni: sì, l’ambiente è gran raffinato, ma l’atmosfera vuole restare assolutamente friendly.

Per gli amanti dell’ape milanese (ma non solo, c’è anche la cucina), Ceresio 7 è una certezza: cocktail di livello, una view che spazia dal Monumentale su tutta la city, l’immancabile piscina e tutti gli elementi per sentirsi davvero sul tetto del mondo.

Dulcis in fundo impossibile non citare uno dei tanti affacci su Piazza del Duomo, forse il più blasonato: quello di Terrazza Rinascente, una food hall con diverse proposte tutte rigorosamente gourmet.

A Milano, città dai tanti orizzonti, ce n’è davvero per tutti i gusti. Il mio consiglio? Non smettete mai di stare col naso… all’ingiù.