Cosa si può fare con un Jimny rosa?
- Giocare a “Barbie Offroad”, ma in scala 1:1
- Partecipare al 12° Raduno Suzuki 4×4 in Toscana
- Portare il pink touch tra gli offroader presenti all’evento
- Godersi una giornata con uno dei mezzi più tattici, divertenti, agili e intelligenti dedicati a chi ama mettere le ruote in fuoristrada

Siamo nell’Alta valle del Serchio, conosciuta dai più come Garfagnana, quella spettacolare zona geografica incastonata tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, ricchissima di foreste, boschi, sterrati e scorci da togliere il fiato. Insomma, il territorio che ci ospita è una sorta di paradiso della wilderness come stile di vita. E dell’offroad, ça va sans dire. L’occasione? L’annuale raduno che Suzuki dedica ai fan delle vetture 4×4 Allgrip di Hamamatsu: una community numerosa, entusiasta e variopinta, che ogni anno attende l’evento come ogni fuoristradista che si rispetti aspetta il sole dopo la pioggia.

Due numeri, tanto per capirci: a questa 12esima edizione hanno preso parte 100 equipaggi per un totale di 240 persone, che per l’evento hanno lucidato i propri kittatissimi gioiellini a quattro ruote motrici (tanti da chiudere il perimetro di un campo da calcio) per poi sporcarli di fango & adrenalina in una giornata interamente dedicata all’offroad e alla convivialità. Già perché qui non c’è competizione, se non quella con sé stessi quando si tratta di superare una pietraia o una cresta arrabbiata. E la filosofia alla base del raduno è la condivisione: della stessa passione per un marchio storico, di un sentito senso di appartenenza a una grande famiglia, nonché delle ultime novità in fatto di personalizzazione, tecnica, kit e special parts.
Ma cosa succede durante il Suzuki 4×4? L’appuntamento è di primo mattino all’interno della tenuta Il Ciocco a Barga, una location unica e in continua evoluzione immersa nella natura, dove convivono sport, avventura, cultura, relax e divertimento, uniti alla possibilità di gustare un’ottima cucina caratterizzata da prodotti enogastronomici della zona. L’atmosfera è la stessa che si respira quando incontri i vecchi amici, perché chi partecipa una volta al raduno continuerà a farlo, anno dopo anno. Madrina dell’evento per la terza volta è Carolina Kostner, plurimedagliata campionessa di pattinaggio artistico e volto Suzuki, la cui grazia e simpatia sono uno degli ingredienti vincenti dell’evento.

Il Village Suzuki è il punto di partenza dei due percorsi, magistralmente disegnati dall’organizzazione, sui quali mettere alla prova il proprio mezzo. La scelta è tra il tracciato Discover dedicato ai SUV, che si snoda su 90 chilometri per 3000 metri di dislivello tra strade panoramiche e sterrati ipersuggestivi, e l’itinerario Explore, 64 chilometri e 2.300 metri di dislivello, con una serie di passaggi più impervi e tecnici dove divertirsi con la trazione delle marce ridotte.
La partenza delle due carovane è un momento emozionante quasi come l’attacco dei primi sterrati, che regalano subito la sensazione di poter provare qualcosa di unico, di poter mettere i tasselli su tracce normalmente non percorribili, ma in totale sicurezza, nel più religioso rispetto dell’ambiente circostante e delle regole dell’offroad. Ci si aspetta, ci si aiuta nei passaggi più hard, ci si gode tutto quello che boschi e mulattiere possono offrire senza mettere una sola ruota fuoriposto. Il tutto col sorriso sulle labbra.

Ed è esattamente questo che facciamo anche noi di Wheelz, che in quest’occasione possiamo testare le doti da on e offroader del Jimny senza rinunciare allo stile: la livrea pink del nostro mezzo, infatti, non passa certo inosservata e quando sfiliamo tra gli archi, le case di pietra e le vie strette dei paesi, raccogliamo occhiate curiose e grandi sorrisi.

Lontano dall’asfalto, invece, ci godiamo i chiaroscuri della foresta, gli schiocchi delle pietre sotto le ruote sulle salite “da pelo”, la meravigliosa sensazione di slittamento controllato nelle fangaie e il silenzio delle gomme sul manto soffice e aromatico del sottobosco. Fino a raggiungere, dopo uno spettacolare tratto di strada bianca, lo sterrato che costeggia il Lago di Vagli, con la sua maestosa diga e il paese sommerso che riappare solo quando il livello delle acque viene abbassato per eseguire i lavori di manutenzione.
La giornata prosegue con un meritato pranzo da king del fuoristrada, che tradotto significa poter gustare tutto ciò che di eccellente e tipico la zona possa offrire in un ambiente caldo e accogliente (segnatevi questo nome: Ristorante il Casone, a Profecchia: è una dritta da locals, non vi pentirete di aver programmato una sosta qui) e con le premiazioni di rito. Ma soprattutto… It’s “parcogiochi” time!
In un’area circoscritta e sicura creata apposta per l’occasione, infatti, c’è la possibilità di “fare sul serio” con i propri fuoristrada tra ostacoli di varia difficoltà allestiti per l’evento, sotto l’occhio attento di guide esperte. Perché è proprio giusto così: non si deve mai smettere di imparare. Ma anche di giocare…
