Dritta per la lettura veloce di questo pezzo: le parole chiave da memorizzare sono corsi e ricorsi, icone e Anni 90. Se le applicate alla moda e shakerate, avrete ottime probabilità di aggiungere al vostro guardaroba 4 pezzi + 1 che vi permetteranno di superare indenni e stilosi l’inverno in arrivo.
Doverosa premessa: al netto dello stile personale (che ci auguriamo abbia sempre la meglio su qualunque trend presente e futuro) spero ci siamo accorti tutti che la moda vive di cicli. Solo nell’ultima decina d’anni, complice l’impulso di accelerazione impresso dai social al meccanismo proposta-fruizione, abbiamo visto passare veloci venti di bianco e nero e silhouette Anni 60, folate di nostalgia seventies e raffiche di eighties a tinte fluo in tutto il loro arcobaleno di libertà stilistiche. Quindi lo sapevamo. Doveva succedere. E ci siamo. È tempo di Nineties, signori. Ed è bene essere preparati.
Per chi ha la memoria corta, per i distratti e per chi non era ancora nato, abbiamo pensato di riassumere come stavano le cose negli Anni 90. E, giusto per una questione di cultura generale, sappiate che ciò che stiamo per proporvi rappresenta una stirpe di highlander unisex che viene dal passato, ha avuto il suo boom in quella decade e oggi torna, magari in versione rivisitata, per renderci tutti un po’ più fighi. Dettaglio non trascurabile: prima di strisciare la carta, aprite il guardaroba di famiglia e fate un salto nei vintage shop. Potreste trovare gradite sorprese.
Varsity Jacket
Nasce in America più di 150 anni fa e da allora veste sportivi (ça va sans dire), attori di ogni sorta, cantanti di fama planetaria, celeb e persino principesse. Sopravvive indenne agli Anni 80, nei '90 tutti ne vanno pazzi e oggi, in versione vintage o iperglam, torna per essere il pezzo cult dell'inverno.

la più ambita oggi
Se parliamo di streetwear e urban style l'attenzione non può che andare a Off-White, brand amatissimo da Gen Z e relative celeb (vedi Cara Delevingne o Gigi e Bella Hadid) che dal 2012 si è imposto colpo su colpo in un mercato che più saturo non si può. Vale l'investimento? Sì, semplicemente perché sarà il vintage cool di domani.
Bomber
In dotazione ai piloti di caccia statunitensi, il suo nome deriva da un velivolo militare. L'MA-1, rigorosamente in nylon con imbottitura sintetica, nasce verde monocolor. Poi l'interno diviene arancione per aumentare la visibilità nella ricerca dei piloti abbattuti e si aggiungono il nero e il blu. Segni particolari? Porta penne e laccio emostatico sulla manica, tasche chiuse per contenere i carteggi di volo, fit rigorosamente comodo e assolutamente genderless. Ha vestito gruppi e sub-culture molto diversi (Skinheads e Hooligans l'hanno adottato come "divisa"). Con l'arrivo dell'onda hip hop diventa sgargiante e vive un momento di autentica gloria. E oggi lo indossano star, celeb ed... ex-presidenti.
il più fedele all'originale
Se trovate che quelli vintage siano troppo "sfruttati" per il vostro palato (è vero, trovarne in buone condizioni non è cosa semplice) il mio consiglio personale è di volare diretti nello store di forniture militari più vicino a voi. Ma se proprio non volete alzarvi dal divano, le flight jacket di Alpha Industries possono essere una soluzione quasi perfetta.

Montone
Durante la prima guerra mondiale era in dotazione ai piloti del Royal Flying Corps (la forza aerea del Regno Unito, che nel 1918 prenderà il mitologico nome RAF, Royal Air Force) per proteggerli dal freddo intenso in volo. Negli Anni 40 viene adottato anche dei piloti americani. Nei '50 lo indossano Marlon Brando e James Dean. E a seguire Steve McQueen, Alain Delon, Robert Redford e perfino Stallone in Rocky. Negli Anni 90 ha l'ultimo sussulto di fama prima di sparire per quasi 30 anni e ricomparire più cool che mai, giusto in tempo per essere indossato da noi...

L'eterno
The one and only, in questo caso, è il montone originale Schott. Potrete tradirlo con versioni più modaiole, colli doppi, tagli oversize, zip asimmetriche (si lo so, fanno gola...), ma l'unico che negli anni non perderà mai smalto & stile è lui. Si, so anche che non è propriamente economico, ma nei prossimi tre o quattro decenni avrete modo di ammortizzare l'acquisto.
Fridge coat
Ecco la storia di un brand che ha creato una tendenza: portare il workwear dai luoghi di lavoro alla ribalta della moda. Refrigiwear nasce nel 1954 a New York per produrre giubbotti resistenti alle temperature artiche delle celle frigorifere. Negli Anni 90 viene importato in Italia, poi in Europa ed infine in Giappone. Ed è successo planetario. Il pezzo più iconico è indubbiamente il parka, ma oggi le collezioni comprendono anche capi streetwear dalle linee minimal che giocano però su texture e colori.
L'inconfondibile
Dopo le celle frigorifere, gli ambienti che ha frequentato di più sono le strade e i locali più cool e underground delle città. Lui è l'Original Parka di Refrigiwear. Se negli Anni 90 e 2000 siete stati così lungimiranti da accaparrarvene uno, tenetelo stretto e indossatelo appena la temperatuta lo richiede. In alternativa, trovate la versione 2023 e tutte le nuove colorazioni qui sotto.

Yellow boots
Sono praticamente indistruttibili, le riconosci da chilometri e le porti per tutta la vita. Prima ancora delle scarpe da barca, lo yellow boot ha reso Timberland uno dei brand più iconici del globo. La sua storia inizia nel 1973 a Newmarket, nel New Hampshire. Mr. Sidney Swartz vuole creare lo scarponcino definitivo per l'uomo che lavora e concepisce il Timberland 6-inch boot: resistente, impermeabile, comodo. Per un paio di decadi "resta al suo posto", finché tra gli 80 e i 90 diventa l'oggetto del desiderio, quello che chiedi in regalo al fratello maggiore di ritorno dalle vacanze in America. I nineties segnano il primo picco di notorietà assoluta e la storia dello Yellow Boot si lega a doppio filo alla musica. Oggi la versione originale, sempre fedele a sé stessa, convive con nuove collab. A voi la scelta.

Salto generazionale
La versione qui accanto nasce per celebrare il 50° compleanno degli Yellow Boots di Timberland. È il risultato del lavoro di un team di produttori visionari e dello stilista americano Humberto Leon, co-founder del brand Opening Ceremony. Il boot fa parte di una capsule collection, Future73, che propone una serie di pezzi iperversatili e veramente stilosi.