Una Porsche 911 serie 964 del 1990 trasformata in una vera e propria auto da rally raid, realizzata su commissione da Singer Vehicle Design in collaborazione con Richard Tuthill.

Un progetto ambizioso che ha dell’incredibile. Si chiama ALL-TERRAIN COMPETITION STUDY, in breve ACS, ed è sviluppata su base Porsche 911 serie 964 del 1990. È l’ultima fatica del costruttore californiano Singer Vehicle Design, sviluppata e realizzata su richiesta di un vecchio cliente dell’azienda statunitense, ispirata alle vecchie Porsche da rally degli anni ’80 come la 911 SC/RS e la 959, ma tecnologicamente avanzata ed estremamente potente.  

Singer è forse il nome più importante a livello globale quando si parla di Porsche customizzate e resto-mod coi fiocchi. Nata dieci anni fa dall’idea di Rob Dickinson, ex chitarrista rock, cugino di Bruce Dickinson, frontman degli Iron Maiden, la Singer Vehicle Design fabbrica Porsche 911 da sogno, anzi da sogno proibito visti i prezzi, che fanno rimanere a bocca aperta. Ognuno ha i propri gusti ma per non apprezzare le creazioni firmate Singer bisogna avere qualcosa che non va.

Un veicolo tutto-terreno, che rievoca le auto del Campionato Mondiale di Rally, pronto ad affrontare raid competitivi come la Dakar e la Baja 1000 oppure per esplorare il mondo in lungo e in largo potendo affrontare qualsiasi tipo di terreno.

SINGER VEHICLE DESIGN & RICHARD TUTHILL

Potremmo definirla la “collaborazione delle eccellenze”: da un lato il know-how, il design e le caratteristiche uniche che hanno contraddistinto tutte le Porsche elaborate da Singer in questi 10 anni e dall’altro le conoscenze e le competenze tecniche in materia off-road di Richard Tuthill, noto preparatore britannico di 911 classiche da rally. Le Porsche 911 preparate da Tuthill hanno dominato il mondo dei rally per decadi: una delle ultime vittorie è quella conquistata all’East Africa Safari Classic del 2019, traguardo che ha segnato il quarto successo nell’estenuante competizione di 5000 Km tra Kenya e Tanzania.

Tuthill ha portato al progetto ACS tutta la sua passione per le quattro ruote e tutte le competenze derivanti dagli anni passati a lavorare alle classiche Porsche e a quelli trascorsi nelle competizioni del WRC (World Rally Championship).

Ma attenzione, il cliente non si è accontentato di una sola auto, ha richiesto ben due ACS, con caratteristiche e stili differenti: una verniciata nell’iconico “Bianco Parallax” di Singer, studiata per i rally ad alta velocità nel deserto, e una seconda, verniciata in “Rosso Corsica”, configurata per dare il meglio sull’asfalto, garantendo aderenza estrema e velocità importanti (ma per ora solo un render 3D).

"Questa collaborazione riunisce il meglio dell'innovazione, della tecnologia all'avanguardia e di decenni di vera esperienza rallystica in un veicolo da corsa off-road straordinariamente capace. Negli anni ’80 abbiamo collaborato con Prodrive per preparare le scocche per la Rothmans 911 SC/RS, ispirazione per la ACS. Sono lieto di aver collaborato con Rob e il team di Singer per dare vita a questa incredibile macchina e non vedo l'ora di lavorare con loro in futuro. Sono incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto"

— Richard Tuthill

DELLA 964 ORIGINALE RIMANE BEN POCO

In poche parole la ACS è una 964 da 450 cv a trazione integrale permanente, con carrozzeria in fibra di carbonio e sospensioni da fuoristrada.

Per assicurare un’ottimale tenuta di strada sono state montate delle sospensioni a corsa allungata, dotate di doppi ammortizzatori regolabili a cinque via su ognuna delle quattro ruote.

I cerchi in lega forgiati da 16” calzano un set di pneumatici BF Goodrich All-Terrain K02 e ospitano l’impianto frenante composto da freni a disco monoblocco in acciaio a quattro pistoncini e freno a mano idraulico per poter mandare e controllare l’auto in derapata ed eseguire cambi di direzione fulminei.

La carrozzeria è un grande esercizio di stile, design e tecnologia: completamente inedita, realizzata con pannelli in fibra di carbonio, riprende le linee classiche delle Porsche che hanno affrontato la Parigi-Dakar.

Il telaio, invece, è stato rivisto e rafforzato nei punti critici per poter permettere alla ACS di affrontare senza esitazioni tutte le sollecitazioni della guida off-road ad alta velocità. Degne di nota sono anche le protezioni sottoscocca in alluminio. 

Come già accennato la ACS non è spinta da uno dei classici motori Boxer aspirati che si trovano di solito sulle 911 resto-mod di Singer. Il cuore che pulsa al posteriore infatti è una versione sovralimentata del sei cilindri raffreddato ad aria Porsche. 3,6 litri, biturbo, 450 cavalli e 570 Nm di coppia massima, numeri che possono crescere ancora o essere modificati a seconda delle richieste del cliente e alle tipologie di percorsi e terreni da affrontare. Una potenza gestita dalla trasmissione sequenziale a cinque marce, azionabile tramite palette al volate o con leva del cambio da vera rally.

Fu proprio la 911 serie 964 a introdurre per la prima volta la trazione integrale sui modelli Carrera 4; l’ACS è dotata di un sistema di trazione integrale permanente derivato da prototipi off-road con tre differenziali (anteriore, centrale e posteriore) a slittamento limitato.

Gli interni non sono meno aggressivi o corsaioli delle parti esterne. L’abitacolo è 100% racing: una gabbia di protezione certificata FIA, sedili a guscio anch’essi certificati FIA e completamente realizzati su misura, un volante con comandi ad-hoc per controllare e gestire tutte le impostazioni del veicolo mostrate sul cruscotto completamente digitale mentre al posto del copilota è predisposto un sistema di navigazione satellitare GPS d’eccellenza.

Dietro ai sedili troviamo una delle due ruote di scorta, l’altra è posta sotto il cofano anteriore, che all’interno è personalizzato con grafica “Glitch” che vuole essere un omaggio alla famosa livrea da corsa Rothmans.

Che auto… Una 911 che può affrontare senza problemi rally di durata massacranti. Frutto di una trasformazione radicale, di menti geniali e dei migliori esperti del settore, un vero sogno che secondo noi si aggirerà attorno al milione di euro. Non sappiamo come verrà utilizzata l’ACS, non sappiamo se rimarrà chiusa nel garage, verrà usata per esplorare il deserto degli Emirati Arabi oppure se sarà una degna erede della 969 del Gruppo B.

Quello che è certo è che Singer ha colpito ancora una volta, che vi piaccia o no il suo stile, i numeri della ACS sono da capogiro.

E se ancora non siete convinti dovete sapere che sputa fuoco.

Photo Credits: Mark Riccioni, McKlein Photography, Nick Dimbleby.