L’ultima creazione di Officine Sbrannetti è una classica dal cuore sportivo: le prestazioni di una potente naked sono state celate dietro un vestito vintage.

L’ultima creazione dell’officina de La Spezia è il frutto di una grande creatività e di un duro lavoro. Jody Basso ci ha raccontato la storia del progetto numero 42, battezzato Retrò Veloce.

Tutto è nato dalla richiesta di un cliente: realizzare una special su base BMW K 1200 R. L’idea iniziale del team di Officine Sbrannetti è stata quella di realizzare un progetto simile alla Caffè Lungo, special su base Moto Guzzi Griso, cercando di dare risalto al quattro cilindri BMW. Tuttavia il cliente aveva le idee chiare e desiderava una moto dallo stile ben definito.

Le richieste erano precise: realizzare una moto con linee ispirate alle BMW degli anni ’30 e ’40, cercando di seguirne il più possibile le proporzioni e riuscendo a preservare le caratteristiche sportive del modello di serie: elemento indispensabile, la sella sospesa su molle.

Un progetto impegnativo, arduo, ma anche entusiasmante.

Dopo un’ispezione iniziale si è scoperto che, a seguito di un incidente, oltre a danni minori, il telaio della BMW era spezzato. Questo sarebbe potuto essere un grave ostacolo per molti, ma per fortuna la replica del cliente è stata: “Se il telaio è rotto ne compriamo un altro”.

Ed è con questo spirito di positività e determinazione che la K 1200 R è stata portata in officina per cominciare il progetto 42.

Dopo aver realizzato un rendering grafico e un prototipo in poliuretano espanso del serbatoio finale e aver ricevuto l’approvazione da parte del cliente, la squadra ha iniziato a mettere mano alla moto.

Dopo ore e ore di lavoro la Retrò Veloce ha preso forma e il risultato finale ha soddisfatto appieno le aspettative del cliente.

Il telaio danneggiato è stato sostituito, l’ingombrante cassa filtro originale è stata eliminata in favore di una struttura in alluminio realizzata ad hoc per ospitare quattro filtri a cono BMC, l’intero impianto elettrico è stato modificato per ottimizzare gli spazi e il serbatoio dell’olio motore è stato sostituito con un equivalente realizzato in alluminio e riposizionato sotto la sella.

Le modifiche che hanno fatto la differenza in termini stilistici sono, senza dubbio, quelle relative ai parafanghi e al cupolino: realizzati a mano in alluminio per poter ospitare la nuova fanaleria MotoGadget full led.

Il serbatoio, derivato dal prototipo iniziale, è in alluminio e, affianco al tappo Monza, ospita la strumentazione completa Acewell. La nuova piastra di sterzo ricavata dal pieno è stata realizzata su misura dalla Style and Performance di La Spezia; i nuovi cerchi sono invece opera di Jonich Wheels, realizzati appositamente per questa special e con la particolarità di avere 80 raggi.

Il telaietto posteriore ha subito una modifica strutturale: è stato sostituito da un telaio progettato e realizzato “in-house”, che vuole riprendere lo stile anni ’30 ed essere modulabile: sul portapacchi può essere facilmente montata la sella del passeggero. Anche il telaietto anteriore che sostiene il faro a led “a sbalzo” è stato realizzato in casa da Officine Sbrannetti: è un importante elemento stilistico che rende completamente visibile il sistema di sospensioni anteriore.

L’incredibile sella è stata prodotta da Luca Ronzoni di LR Leather: ha l’aspetto di una classica sella a molle, ma, in realtà, è pressoché rigida per consentire al pilota di avere un buon feeling e di guidare la moto sfruttando tutta la sua potenza.

Come sempre la verniciatura è stata realizzata da Andrea “Big Al”; i serbatoi del liquido dei freni e della frizione sono firmati Rizoma.

Infine, ultimo, ma non per importanza, l’impianto di scarico con doppio terminale Zard ha donato alla moto quel “qualcosa” che mancava. Un pezzo unico, un capolavoro di saldature realizzato appositamente per la Retrò Veloce. 

Ed è così che la Retrò Veloce ha raggiunto l’obiettivo prefissato: divenire una moto ispirata al passato con performance moderne che grazie al nuovo scarico (con db killer rimovibile) suona quasi come un prototipo MotoGP.

Jody, di Officine Sbrannetti, ci saluta con questa dichiarazione: 

“In questo momento il progetto #042 non è del tutto finito. Ci stiamo preparando per realizzare in futuro, qualora un cliente ne facesse richiesta, un esemplare più radicale e performante con sella monoposto e telaio posteriore in alluminio ricavato dal pieno”.

Photo Credits: Luca Nobile.