Gli angoli food più piccanti di Milano 🌶
Metti un’uggiosa domenica milanese, dove l’unico sprazzo di colore è il Chili Red della tua Mini. La capote con Union Jack ricamata è chiusa causa palese meteo avverso, il traffico singhiozzante e impigrito dai primi cenni d’inverno, dopo un’estate apparentemente lunga una vita.
Per chi, come me, non concepisce l’idea di “automobile col tetto” e da anni si avvale solo di goduriose cabriolet, avere tra le mani questo gioiellino e non poterne godere a pieno è una tortura, tant’è che al primissimo cenno di stop della pioggia, nonostante il freddo e il grigiume… Zac, tastino premuto e capote sfilata via, che bellezza.
No, decisamente non è una giornata da vento tra i capelli e se l’animo romantico non può essere appagato beh, almeno che sia allietato lo stomaco.
Milano, città della moda, del lavoro, della movida.
Mavà. Milano ormai è la capitale del food! Etnico, sperimentale, tradizionale, rivisitato, ci sono interi quartieri della city dedicati allo sport preferito di tanti come me: mangiare, mangiare bene, scoprire, provare, assaggiare.
La Mini Cabrio è perfetta nel contesto modaiolo milanese, e non ce n’è: non passa inosservata, soprattutto in questa colorazione piccantina e nella declinazione Cooper S che le regala un bel vocione e una cavalleria degna del nome che porta. Durante il nostro scouting gastronomico in giro per Milano si è aggiudicata anche un buffo soprannome: Carolina, in onore del peperoncino più piccante al mondo secondo la classifica 2022: il Carolina Reaper.
È originario di Rock Hill, Sud Carolina appunto, ed è nato dall’audace incontro tra un Naga Morich Pakistano e un Habanero Rosso. Gli esperti lo definiscono fruttato e dolce con sfumature di cioccolato e cannella, ma questo non gli impedisce di essere il più cattivo in termini di focosità.
E quando anche il languore si fa hard la Mini punta il musone verso quello che sta diventando un food district niente male in città: Piazza Aalto, incorniciata dai grattacieli e costellata di ristoranti. Qui non mancano nemmeno gli stellati, dove appagare il più esigente dei sensi, il gusto.
La Mini Cooper S Cabrio si integra a pennello nel quadro urbano della zona, fatto di specchi e acciaio, geometrie e altezze. Compatta, rotonda, colorata, crea un contrasto che la stacca da tutto e ne risalta l’unicità. Divertente, veloce, accogliente, come lei non c’è nessuna, è un’icona.
Un’icona, sì, un’auto mitica del passato che non stravolge le sue linee e nonostante questo, sessant’anni dopo, non sfigura nemmeno tra skyline metropolitani e quattroruote sempre più futuristiche, forse, ma meno ricche di personalità. Carolina di personalità ne ha a pacchi invece, non ha bisogno di ristoranti stellati. E per rincuorare la cinerea giornata scegliamo Al Mercato Street, declinazione light del ristorante (lì accanto) Al Mercato Steaks & Burgers dello Chef Eugenio Roncoroni.
Street come street food, manco a dirlo. Questo propone il menù fusion de Al Mercato, che spazia tra burger, cuban sandwich, burritos, ramen e di tutto un po’ a prezzi da “non sembra nemmeno di stare a Milano”.
Tra giochi di neon colorati in un container rosso fuoco (ci pareva ben intonato) e con cucina a vista, non ci resta che ordinare. Momento che va a descrivere perfettamente quello che comunemente chiamiamo imbarazzo della scelta.

Il giro del mondo in cui Roncoroni ci immerge con le sue esperienze e proposte gastronomiche meriterebbe una serata alla Man VS Food, provando di tutto e anche di più, ma oggi ci accontenteremo di un caldo ramen per placare il freddo fuori e di una valanga di polpettine messicane con immancabile aggiunta di salsa spicy che va a rendere la cena ancora più hot. Da bere? Per oggi acqua, ché bisogna guidare.
Nella sala accanto intanto, Al Mercato Steaks & Burgers, si consumano pietanze raffinate, si assaggiano carni pregiate e scorrono fiumi di vini ricercati. Ci torneremo presto.
Un solo Chef, doppia personalità. A voi la scelta!