Almeno l’80% della superfice della maglietta assume una tonalità più scura in 12 secondi. Anche se c’è un phon costantemente puntato addosso, tutto è appiccicoso. Ad ogni cambio di direzione il sudore della fronte crea forme splatter alla Pollock sull’asfalto, che si dissolvono in pochi secondi. Sulla tavola unto e bagnato sono una presenza costante che rende tutto più sudicio e instabile. Il cemento scotta, l’aria nella bowl scotta, i box e i muretti scottano. I rail sono ustionanti. Sbagliare un trick ed appoggiare una mano a terra è straziante.

E comunque frega un cazzo. La fotta di girare è grandissima e nei mesi caldi la ricerca di nuovi spot da chiudere è assidua e prioritaria.

Spot scovati negli anfratti di città apocalittiche e trick tirati su strutture architettoniche improbabili diventano lo scopo per tuffarsi con la tavola in questo caldo asfissiante, attirando l’ira delle persone che vengono disturbate durante la pennichella consigliata dai Telegiornali.

Ogni skater immerso in questo bagno di sudore alieno viaggia con la mente a quella storia del 1975, si sente parte di quella dimensione a modo suo…

1975.

Mesi di alte temperature e siccità svuotano le piscine delle ville Californiane. La ricerca di nuovi spot e la voglia di sperimentare figure inedite diventano l’unico scopo di quelle giornate. Da quest’estate in poi, l’approccio allo skateboarding non sarà più lo stesso. L’aggressività dello Zephyr Team stravolge le regole e il modo di fare skateboard con uno stile anticonformista e rivoluzionario che cambierà per sempre la cultura skateboard. Su tutti i protagonisti del team, personaggi come Tony Alva e Jay Adams possono benissimo essere accostati a delle autentiche Rock Star.

La storia, romanzata nel film Lords of Dogtown, dà un quadro generale della situazione. Invece il docufilm Dogtown & Z-Boys fa entrare a bomba nella mentalità di quegli anni con una colonna sonora da paura, che ti fa prendere in mano la tavola all’istante anche se non era nei programmi. Buttate un occhio anche ai Dogtown Articles per avere uno spaccato di cultura, stile e mentalità del periodo: quegli scatti fotografici sono diventati iconici dell’immaginario skateboard.


E comunque, ora, scordatevi tutta questa figaggine Californiana.

Nel caldo italiano targato 2022, personaggi di qualunque estrazione sociale e spesso al limite del trash (dallo scappato di casa al nerd) si aggirano su tavola con modi e abbigliamenti improbabili che rimarranno per sempre fuori dal tempo e dagli stereotipi della moda. Tutto è sudato anche qui e prima o poi verrà strappato e distrutto. Incuranti di dare fastidio ai “vecchi lamentosi” (vecchi veri, giovani vecchi, gran parte delle amministrazioni comunali), ci si aggira per spot spesso semi-distrutti in scenari totalmente differenti, tra città, borghi e passi alpini di tutta Italia. Ma… Surprise! A volte, anche se sono pochi, si trovano anche skatepark e spot all’avanguardia.

L’ossessione ed il godimento di cercare quel “tach” dell’Ollie o la linea di Slide perfetta nel longboard, sono il punto di partenza di quella fratellanza non scritta, che smuove e sposta le crew per tutto il Bel Paese nei giorni più caldi dell’anno. Si scambiano amicizie condividendo spot (facendo sempre attenzione a non farseli bruciare dal “coglione di turno”), portando amici di amici a feste improvvisate sui marciapiedi di posti di cui non si immaginava l’esistenza. Nuove conoscenze di pochi giorni che ti porti dietro per sempre e che ogni tanto tornano nella tua vita per scambiare emozioni fatte di adrenalina, luoghi segreti e bar sinceri.

Delle vacanze al mare rimane il panorama guardato da un muretto o da sopra la collina, con una birra da discount calda, completamente stremati per il sudore.

Ferma tutto per un momento, immagina di immergerti in questa bolla rovente, e sentiti libero…