Le uniformi candide, gli alamari dorati e le file di mostrine multicolore abbacinano e confondono sotto il sole di mezzogiorno. Il ponte della portaerei Cavour è un proscenio impressionante e piuttosto sorprendente per la presentazione – sarebbe più appropriato dire il varo – di una moto. 

Il fatto è che non si tratta di un modello qualunque, ma dell’edizione millesimata in 1.913 esemplari di una novità che non è ancora sul mercato. 

Gioca d’anticipo, la Moto Guzzi Mandello V100 Mandello Aviazione Navale. E ripercorre un secolo di storia per riallacciarsi alla fondazione della Casa motociclistica. Che data 1921, con atto notarile sottoscritto a Genova dall’ex maresciallo motorista Carlo Guzzi e dall’asso dell’aria Giorgio Parodi. Con il promettente pilota Giovanni Ravelli, formavano un trio di giovani amici e piloti di aerei della Marina Militare che, durante la Grande Guerra, decisero di dedicarsi alla costruzione di motociclette. Ravelli non visse abbastanza. Fu vittima di un incidente di volo nel 1919. Anche per ricordarlo, Guzzi e Parodi scelsero l’emblema dell’aquila ad ali spiegate, che apparteneva all’araldica del Servizio Aereo della Regia Marina, fondato nel 1913 (capito?). Dalla visione pionieristica di questi tre giovani proiettati nel futuro industriale e tecnologico italiano, doveva nascere la storia che, un secolo dopo, vede l’inviato di Wheelz curioso invitato al lancio della V100 Mandello sulla nave ammiraglia della Marina Militare, tra gli elicotteri Agusta NH90, un jet Harrier, i vertici del Gruppo Piaggio e una considerevole presenza di ammiragli e ufficiali. Un colpo d’ala da ufficio comunicazione dei gloriosi anni 80, che ricorda un po’ la grandeur del celebre spot della Citroën Visa GTi sulla portaerei Clemenceau. 

In versione definitiva la V100 era stata esposta solo al tradizionale raduno di Mandello del Lario, quindi l’edizione speciale è un’ottima occasione per vederla da vicino. Si tratta della prima Moto Guzzi spinta dal nuovo bicilindrico a V “compact block” da 1.042 cc, che annuncia 115 cv di potenza e 105 Nm di coppia, con l’82% a disposizione a 3.500 giri. Quanto basta per solcare a vele gonfie le rotte d’asfalto del fine settimana. La dotazione elettronica di serie include la piattaforma inerziale a sei assi, il cornering ABS, il cambio quick shift e le sospensioni semiattive. Oltre all’aerodinamica adattiva tramite i flap posti ai lati del cupolino, studiata sui modelli di calcolo della Aprilia RS-GP. In questo caso serve più alla protezione turistica che al record casello-casello. Con il sensore di pressione pneumatici e le manopole riscaldabili, è parte di un pacchetto che costituisce un bel passo avanti nella storia di un marchio che, per anni, aveva visto il raffreddamento a liquido come un cane in chiesa.

Le forme della V100 Mandello confermano e in qualche modo anticipano l’incertezza di quando, fra pochi anni, gli italiani saranno stanchi di sembrare enduristi anche quando vanno a prendere il caffè. 

In Moto Guzzi la definiscono roadster, termine versatile mutuato dall’auto che veste un po’ tutto quello che sta fra una naked, una modern classic e una turismo semicarenata. Di tradizionale resta solo l’architettura a V di 90° del “compact block”, un bicilindrico tutto nuovo e di sostanza. A guardar bene, però, il Centro stile del Gruppo Piaggio diretto da Marco Lambri ha pescato nuovamente dalla storia dell’Aquila.

Se la V7 Sport racconta gli anni 70 delle maximoto e la V85TT gli 80 della Dakar, sulla V100 echeggiano i 90 della Le Mans 1000 e della Quota 1100, mentre la gobba del serbatoio ricorda la V10 Centauro.

Elementi diversi che, cupolino a parte, conferiscono una certa coerenza visuale, dominata dalle teste dei cilindri che sbucano da sotto il serbatoio come guantoni da boxe. Non sempre guardarsi alle spalle è la risposta, ma nel caso di Moto Guzzi funziona. E poi, andiamo: è pur sempre la moto del Centenario.

Nell’identico grigio chiaro dei caccia F-35 B in dotazione alla Marina, la V100 Aviazione Navale fa un figurone. Le grafiche combat sono le stesse, con le insegne su entrambi i lati del cupolino, le tipiche strisce jet intake che segnalano le prese d’aria dei jet, la coccarda tricolore a bassa visibilità ai lati del serbatoio, l’àncora dell’Aviazione Navale e il logo del Gruppo Aerei Imbarcati. Chi si sente particolarmente top gun può aggiungere, volendo, il proprio nome e il portachiavi “remove before flight”. A proposito: le luci posteriori sotto il codino sono assolutamente puntuali nel citare i postbruciatori dei jet. Ogni esemplare sarà fornito con un telo coprimoto dedicato e una targa celebrativa. I tempi di prenotazione e il prezzo non sono ancora noti. Considerata la dotazione superiore e la produzione limitata, possono essere presi a riferimento i 18mila euro della V100 Mandello S, a salire.

Il lancio della V100 Mandello Aviazione Navale è stato effettuato con la classica procedura “scramble” del decollo corto dei caccia F35, di cui la nave Cavour sarà dotata di qui a breve. 

Non sarebbe giusto trascurare il teatro straordinario della presentazione, in fondo eravamo lì un po’ tutti anche per quello. A prima vista, chi si aspetta la magnificenza delle portaerei americane di vecchia generazione, a decollo orizzontale, resta perplesso. Le navi da crociera che circondano l’ammiraglia nel porto di Civitavecchia sono più imponenti, ma non sempre le dimensioni dicono la verità. La Cavour è quattro navi in una: portaerei, unità comando e controllo, ospedale galleggiante e appoggio popolazioni. Un condensato di capacità militari. Sigla CVH 550, è appunto una portaerei STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) costruita in Italia dalla Fincantieri ed entrata in servizio per la Marina Militare nel 2009. È in grado di imbarcare e operare con tutti gli aeromobili in dotazione , dagli elicotteri AB 212, EH 101 e NH 90, all’Harrier AV-8B parcheggiato accanto alle V100 Mandello. In attesa dei nuovi Lockheed Martin F-35B, i caccia stealth di quinta generazione.

L’hangar della nave Cavour può ospitare fino a 11 aeromobili, numero che sale a 20 considerando gli elicotteri. Il ponte di decollo è lungo 234 metri comprensivi del trampolino di lancio “sky jump”, che consente agli aerei di decollare con il massimo carico utile di armi. La movimentazione tra l’hangar di 134 metri e il ponte di volo è effettuata da due elevatori da 30 tonnellate. Può sembrare molto, se non si considera che il peso complessivo della portaerei è di 27.000. Quanto fila? Grazie ai suoi motori a turbina da 120.000 cv (i più potenti al di sotto della propulsione nucleare), può mantenere una velocità continuata di 28 nodi, con autonomia di 7.000 miglia alla velocità di 16 nodi, corrispondenti a 18 giorni di navigazione. L’equipaggio fisso della nave è di 550 militari, ma può ospitarne fino a 1.200. 

Il dato più confortante, specie in questi mesi, è che finora l’ammiraglia della Marina Militare Italiana non abbia mai dovuto issare la sua bandiera di combattimento.

PREZZI MODELLI DI SERIE

Moto Guzzi V100 Mandello, disponibile nelle colorazioni Bianco Polare e Rosso Magma, è offerta al prezzo di 15.499 Euro f.c., IVA inclusa.
Moto Guzzi V100 Mandello S, proposta nell’iconica variante cromatica Verde 2121 e nella sportiva Grigio Avanguardia, è in vendita a 17.999 Euro f.c., IVA inclusa.