Stile senza tempo, go-kart feeling (di lusso) e rapporto peso-potenza molto aggressivo. La Morgan Plus Four viene costruita così dal 1950, apparentemente uguale a se stessa ma subdolamente aggiornata per stare al passo con i tempi. L’ultimo upgrade del 2020 ha portato un nuovo telaio in alluminio e un tocco Made-in-Munich, il twin-turbo quattro cilindri BMW da 255 cavalli.
La Morgan Plus Four è una macchina che non ti aspetti, e per capirla devi approcciarla in tre step: prima la guardi, poi la tocchi e infine la guidi.
Quando ti avvicini per la prima volta sembra un’auto d’epoca fresca di restauro, di quelle guidate la domenica mattina da un arzillo vecchietto con la coppola di tweed che l’ha tenuta come una reliquia tutta la vita. Poi inizi a toccarla, a guardare il cruscotto, a passare le mani sulla pelle Connolly, ad aprire il cofano: trovi la modernità, i paddle al volante del cambio automatico ZF, l’unità Bluetooth per collegare lo smartphone e i fari led con gli abbaglianti automatici. Infine, giri la chiave, premi il pulsante START e senti il rombo cupo del biturbo da due litri che aspetta sornione di sprigionare tutta la sua coppia in un’esperienza di guida old school.

E’ UNA MORGAN, QUINTESSENTIALLY BRITISH
SICURA DI SE’, SENZA ARROGANZA
La Plus Four è una macchina che non si sente a disagio in mezzo alle supercar più pretenziose. E’ un’auto fuori dal tempo, rara da trovare nel traffico cittadino e misteriosa per chi non è iniziato al culto Morgan. Un’eleganza non ostentata e mai urlata, se ne trovi una in un parcheggio pensi ad un raffinato gentleman a spasso per il centro piuttosto che a un calciatore che si gode all’improvviso un ingaggio milionario.
Look a parte, con l’avvento della nuova generazione CX la Plus Four ha abbracciato tante innovazioni moderne. Il guscio sembra lo stesso, ma le rivoluzioni nei comparti telaio (ora in alluminio), cambio (6 rapporti manuale o 8 rapporti automatico), motore e sospensioni sono tante e la rendono fruibile – spazio interno a parte – al pari di una qualsiasi daily driver moderna.


COME IN UN CACCIA
L’impressione a bordo è quella di essere nell’abitacolo di un aereo da caccia, dove strumenti e comandi sono facilmente raggiungibili (e se vuoi possono essere incastonati in una radica a sette essenze molto chic). Di fatto sei seduto a pochi centimetri da terra, cosa che torna utile quando entri in curva. Il baricentro è oltraggiosamente basso, e unito ad un attento bilanciamento dei pesi ti consente di sfruttare in maniera molto furba gli spostamenti di carico tanto negli slalom in tangenziale quanto nell’uso tra i cordoli.
E da aereo da caccia è lo spazio a bordo, se pensate di fare un bel viaggio che superi le 48 ore dovrete assicurare una valigia sul portapacchi posteriore esterno: lo strapuntino di cortesia dietro ai sedili difficilmente può ospitare più di un trolley small-size.
PER ECCENTRICI STILOSI E COL PIEDE PESANTE
Nonostante il look da vecchia gloria, la nuova Plus Four punta ad ampliare il proprio bacino di aficionados guardando ad un pubblico più giovane e cosmopolita, fatto di guidatori anticonformisti attratti da un design pressoché invariato negli ultimi settant’anni, da un’allure di lusso ed esclusività che in pochi hanno in quella fascia del mercato e da un divertimento di guida “ovattato ma brutale”: è l’alternativa in doppiopetto ad una Caterham Seven (che in Italia ha lo stesso importatore, Romeo Ferraris), puoi portarla a un track day il sabato mattina e poi andare a una cena di gala a Montecarlo la sera stessa, senza neppure lavarla.


ELEGANTEMENTE DIVERTENTE
E’ una vettura di serie prodotta con attenzione artigianale: la guidi come una moderna roadster tutta pepe ma ti sembra di viaggiare nel tempo, anche se il fascino da modern classic passa rapidamente in secondo piano quando schiacci l’acceleratore. Più che una partenza è un decollo, ti bastano pochi minuti di ambientamento per abituarti al cofano lunghissimo e iniziare a sfruttarla al meglio tanto nel misto quanto nelle più lunghe tirate autostradali. Lo 0-100 km/h è sul filo dei 4.8 secondi (con l’automatico, in manuale si lasciano nel cronometro 4 decimi), mentre la velocità di punta è 240 km/h.
L’unica concessione ai moderni aiuti alla guida è l’ABS, potete invece dimenticavi il controllo della trazione o sofisticati driving mode: c’è solo una diavoleria elettronica, la modalità Sport+ che al tocco di un tasto sul tunnel vi darà una risposta più pronta dell’acceleratore e dei gradevoli bang e scoppiettii vari dallo scarico in rilascio del pedale.
DOTAZIONE DI SERIE
Morgan Plus Four è proposta a partire da 69.590 euro IVA esclusa, 84.900 euro chiavi in mano. Con 2300 euro in più ci esce pure l’automatico sequenziale con i paddle al volante.
Parlare di versione di serie in realtà dice poco per una vettura quasi sempre built-to-order, tante sono le personalizzazioni previste dall’atelier di Malvern. Si va dai cerchi a raggi, agli interni e alle verniciature, l’unico limite alle combinazioni è la fantasia del cliente. I puristi Morgan le guidano a capote abbassata tutto l’anno, se invece volete il condizionatore ricordatevi che si paga a parte.
Gli elementi principali della dotazione di serie sono:
- Galletto ottagonale con logo Morgan, nero
- Interni e finiture in pelle
- Chiusura centralizzata con telecomando
- Servosterzo
- ABS
- Luci a led con abbaglianti automatici
- Cruscotto in tinta vettura
- Vernice pastello Gamma Sport (4 colori)
- Luce interna

Testi: Cesare Sasso @cece_sasso
Foto: Angelo Cattorini @smeelsofwheels / Luca Candeli @pathos_creation