MI SONO BASTATI I PRIMI 10 SECONDI, IL CLASSICO COLPO DI FULMINE, PER CAPIRE CHE LA MINI JOHN COOPER WORKS CABRIO “ERA PROPRIO LA MIA AUTO”. NON APPENA ACCESO IL MOTORE, GLI SCARICHI HANNO CANTATO: SCHIENA DRITTA, MANI AL VOLANTE E GIÙ IL PIEDE SULL’ACCELERATORE.
Non c’è niente da fare: assetto basso, sedili sportivi, il volante in pelle sportivo con le palette per il cambio sequenziale, interni neri e bordeaux, capotte e luci posteriori con la bandiera Union Jack… la MINI JCW Cabrio mi ha conquistata al primo sguardo.
Devo essere sincera, sulle prime l’idea di avere a disposizione un cambio automatico mi ha un po’ abbacchiata: in passato ho avuto una MINI Cabrio con cambio manuale, e il piacere di guida con trasmissione manuale, su una macchina così, era una goduria vera e propria. In cuor mio, però, già sapevo che avrei ripiegato su quelle palette ai lati del volante.
Con mio grande stupore mi sono dovuta ricrede sulla trasmissione automatica della JCW, che sottolineo essere sportiva. Il cambio progressivo è veloce e scattante, allo stesso tempo divertente. Nell’abitacolo si riesce a percepire la musica del potente motore 2.0 benzina da 231 cavalli, con quella voce suadente che ti stampa un sorriso sulla faccia e ti fa venire voglia di non scendere mai.
Se c’è una cosa che voglio sottolineare, ricollegandomi a quanto ha già raccontato Ale nella sua “MINI Experience”, è il mood con il quale abbiamo approcciato a questa “piccola” MINI: da anni lo stile di vita che perseguiamo è molto più devoto al mondo delle due ruote, per ovvie differenze di sensazioni, e al giorno d’oggi la tecnologia di bordo delle auto moderne riesce a soffocare molto le vecchie care sensazioni date dalle meccanica. C’è una cosa, però, che ci differenzia molto: laddove lui su due ruote ama aprire il gas “a manetta” e destreggiarsi a serpentina sempre più veloce, io sono una tranquillona da slow-riding, mi devo guardare intorno, esplorare con gli occhi, sognare senza correre troppo. In auto, invece, mi piace molto la guida sportiva, veloce, dinamica.
Ma torniamo alla JCW Cabrio: motore 2.0 benzina e 231 cavalli pronti a sprigionarsi/regolarsi sotto le tre mappe motore: green, che minimizza i consumi tenendo i giri piuttosto bassi, la mid, ovvero assetto intermedio, e la mia tanto amata sport, con prestazione del motore e assetto regolabile in combo o separatamente. Sicuramente viste le premesse penserete che la green non l’abbia mai nemmeno inserita… invece vi sbagliate: nella guida in città l’ho messa molto alla prova, per vedere se era in grado di soddisfare le mie esigenze di “automobilista” poco paziente e molto frettolosa. Devo dire che ha passato la prova a pieni voti: la modalità Start&Stop evita spreco di carburante ad ogni sosta/accensione, la ripresa non è giù di tono come temevo e, soprattutto, l’accelerazione a bassi giri è progressiva e dolce, così da evitare un innalzamento di consumi improvviso.
Restando in tema di città, la MINI si mostra sempre agile e perfetta anche nel traffico cittadino, semplice da parcheggiare viste le dimensioni (3874mm x 1932mm) e in più, grazie alle telecamere posteriori, si possono sfruttare al millimetro gli spazi di parcheggio senza fare troppe manovre nei piccoli spazi della grande città.
Soddisfacente anche il baule, che a primo impatto sembra piuttosto piccolo, ma è organizzato in maniera tale da accogliere più bagagli di quanto possa sembrare: la capienza è di 160 – 215 l.
Bene, ora possiamo uscire dal discorso urbano per tornare a concentrarci sulla vera anima sportiva di questa MINI. Ale mi ha rubato di bocca tutte le parole che potevano essere spese su quanto sia eccezionale da guidare nelle modalità mid e sport: la tenuta di strada è eccellente, il motore si scatena e ruggisce – ve lo ha detto Ale che in modalità sport si sente lo scoppiettio dagli scarichi? – e ti incolla all’avvolgente sedile sportivo di pelle. Immaginate quanto possa essere stata divertente da guidare sulle curve dei monti Piemontesi, in direzione Sestriere?
Non aggiungo altro, perché non farei altro che ripetere e invogliarvi a salire subito su un esemplare di JCW Cabrio.
Visto che a malincuore mi sono dovuta alternare alla guida (grande sacrificio, quando davanti a te hai una distesa di asfalto pronta per essere divorata), mentre me ne stavo – quasi – buona buona sul sedile del passeggero, mi sono dedicata alla scoperta dell’infotainment MINI. Tante le funzioni presenti sul display del grande “oblò” centrale, comandabili sia dalla rotella del menù che da touch-screen: radio, navigatore, menù auto per regolare le diverse modalità della vettura, connettività, e molteplici app e servizi per rimanere aggiornati sulle news, sul meteo e tanto altro ancora. In più, grazie al servizio MINI CONNECTED, è possibile controllare la vettura anche da remoto; cosa per me molto utile, visto che nei parcheggi grandi non mi ricordo mai dove ho posteggiato l’auto.
Insomma, un concentrato di stile, tecnologia e performance che rendono la MINI John Cooper Works Cabrio un’auto non solo iconica, ma anche altamente divertente. Un viaggio sensoriale, pane per gli occhi, l’udito e il cuore.
Abbigliamento
Parka imbottito grigio scuro di media lunghezza con cappuccio in pelo by Canada Goose.
Salopette in lana fatta a mano by NoiNoe.
