Spoiler Alert: questo è un racconto fatto di passione, determinazione e audacia.
La prima volta che venni a conoscenza di Di.Di, acronimo di Diversamente Disabili, è stato nel 2018. È una storia breve che merita di essere raccontata.
Stavo partecipando a un viaggio in moto organizzato in Centro Italia, in sella ad una BMW F 750 GS, e conobbi un ragazzo di nome Luca. In moto era un fenomeno, guidava con una tecnica impressionante e guardarlo pennellare le curve era un vero e proprio piacere. Dopo tre giorni e un sacco di chilometri macinati, durante una delle tante sosta benzina, mi accorsi che la sua moto aveva qualcosa di strano. Di diverso. La curiosità è donna, si sà, quindi gli chiesi sfacciatamente il perché. Scoppiò a ridere, mi guardò in modo buffo e mi disse “Gilda, davvero non ti sei accorta che mi manca un braccio?”. E sì, effettivamente aveva una protesi. E no, io non me ne ero per niente accorta.
Mi raccontò cosa gli era accaduto, dell’incidente, di come tornò in moto e soprattutto di come scelse di dare alla propria vita una nuova vita, per aiutare chi come lui ha subito danni a causa di un incidente. E su due ruote ci sarebbe voluto tornare. Ovviamente Luca faceva parte di Di.Di ed io, da quel viaggio e da quell’incontro, mi sono portata a casa una carica emotiva e motivazionale pazzesca.

Dopo 5 anni l’ho incontrato ancora Luca. E ho avuto il piacere di conoscere anche il resto della “banda”. Il 5 settembre infatti siamo stati ospiti di BMW Italia a Cervesina, per vivere un’esperienza unica al fianco di Di.Di, aiutandoli a organizzare un corso di guida per motociclisti disabili.
Sì, giusto, facciamo prima un piccolo passo indietro. Cos’è Di.Di?
Diversamente Disabili è l’associazione fondata da Emiliano Malagoli (pilota paraolimpico di livello internazionale), supportata da BMW Italia attraverso il progetto di responsabilità sociale d’impresa SpecialMente, che aiuta le persone ad avvicinarsi o riavvicinarsi alla moto superando la propria disabilità, offrendo corsi di guida dedicati con moto appositamente modificate e istruttori certificati. Ma aspettate, non è tutto. La seconda figata è che Di.Di è, attualmente, l’unica realtà in tutto il mondo ad aiutare questi motociclisti a conseguire la patente speciale “AS”, quando la situazione fisica specifica lo permette. La terza è che ci sono anche i corsi di avvicinamento alla pista, per coloro che hanno la vena sportiva inarrestabile o per chi, semplicemente, è curioso di provare.

Beh tutto questo lo abbiamo vissuto al Circuito Tazio Nuvolari, dove si sono svolte tre attività parallele: il corso di guida per moto dedicato a motociclisti con disabilità, il corso sulle Pit Bike, inserito nel programma di recente per offrire questa esperienza anche a persone che per età o per condizione psico-fisica non potrebbero guidare una moto più grande, e una experience di avvicinamento alla pista. E al motto di “Make Life an Inclusive Ride” non sono mancati, ovviamente, i corsi di guida per normodotati.
E tra i tanti volontari della giornata c’era anche un volto che conosciamo bene. Flycat, street artist milanese e rappresentante storico dell’Urban Art, ha ridisegnato il logo Di.Di per l’occasione e si è unito a noi in questa giornata per vedere in prima persona le attività dell’ associazione, cogliendo anche l’occasione di provare a guidare, per la prima volta, una moto.

“Ho conosciuto Emiliano alla House of BMW lo scorso autunno in occasione della presentazione del BMW CE 04 che ho decorato. Abbiamo parlato tantissimo trovando un gran feeling, perché Emiliano è rimasto profondamente affascinato dalla mia storia e dalla mia arte, e io sono rimasto colpito dalla loro e dalle cose incredibili che è riuscito a fare anche con Diversamente Disabili. L’esperienza che ho vissuto oggi con questi ragazzi mi ha arricchito e ho voluto lasciare a chi è qui con noi oggi un ricordo di questa giornata anche attraverso la mia arte. Ho giocato infatti con i loghi di Di.Di. e quello di SpecialMente, per creare un simbolo speciale che rappresentasse l’unione di questi progetti, che è esattamente quello che è successo oggi qui a Cervesina”
-Flycat
Ciò che ha reso la giornata ancor più speciale, oltre all’ esperienza vissuta, sono i risultati raggiunti. I ragazzi disabili che hanno partecipato al corso di guida hanno utilizzato le abilità residue per fare cose incredibili in pista, adottando quell’atteggiamento propositivo e costruttivo che consente di superare anche difficoltà e costrizioni che sembravano insuperabili.

“Sono molto contento di essere riuscito a organizzare anche quest’anno un nostro corso di guida per i motociclisti disabili nel nord Italia. Ma c’è una cosa che mi rende ancor più felice, ossia quella di vedere i ragazzi del BMW Group Italia schierati operativamente al nostro fianco. Nonostante tutto quello che facciamo, siamo un’associazione piccola e abbiamo bisogno di tanto aiuto, a trecentosessanta gradi. Quello che ha fatto BMW oggi è molto importante, perché non solo ci sta supportando da anni grazie al progetto SpecialMente, ma oggi ha anche accettato la sfida di venire in pista con noi per aiutare concretamente e operativamente lo svolgimento di questo corso. Abbiamo bisogno di aiuto, di volontari che ci affianchino e che ci dedichino il loro tempo, perché in media ogni ragazzo disabile per partecipare alle nostre attività ha bisogno di tre persone. Oggi i partecipanti alla nostra sessione sono ben sedici, si fa presto a fare i conti.”
-Emiliano Malagoli