Smart car sì, ma è anche molto di più. Brand che si pone come paladino della rivoluzione della mobilità urbana e non solo, Lynk & Co ha debuttato in Italia nel 2021 proponendo un pacchetto innovativo e rivoluzionario nel panorama tricolore, dalla ricetta semplice: un abbonamento, un’auto – la 01 – dal look elegante e tecnologicamente avanzata, una community digitale e una serie di servizi a corredo in grado di fare felici privati e professionisti. Tutto qui? No, c’è anche il personalissimo Club del Brand, estensione off-line della community digitale, che a marzo 2022 ha aperto a Roma e ora è arrivato, finalmente, anche a Milano. In Centro. In Centrissimo.

Dell’auto per ora sappiamo dirvi concretamente poco, l’abbiamo ammirata live durante la presentazione e le prime impressioni sono state molto buone: abitacolo spazioso, sedili confortevoli, tetto panoramico, plancia minimal ma super tech. Tutti gli optional, qui, sono di serie. L’assistente di bordo si chiama Frank, ed è uno spasso. In fin dei conti, quello che differenzia Lynk & Co e la 01 dalle altre auto e servizi in circolazione non è la scheda tecnica, bensì la filosofia alla base di tutto. E noi non vediamo l’ora di provarla.

Possiamo racchiuderla in semplici punti chiave:

  • Semplifica la vita: l’abbonamento da’ la possibilità di noleggiare l’auto. O di acquistarla. La soluzione del noleggio, però, è ovviamente alla base dell’ideologia Lynk & Co. Allontanarsi dall’idea di proprietà, con i conseguenti impegni del caso, per abbracciare la semplicità di avere tutto incluso e a portata di mano.
  • È sustainable-oriented: e non parliamo di elettrico e basse emissioni. La sostenibilità tocca altri tasti importanti per la mobilità. Lynk & Co permette di condividere, o noleggiare, la propria auto con amici e parentados. rendendo la mobilità accessibile a più persone, con conseguente riduzione dei parcheggi e del traffico. Di certo sarebbe un futuro migliore, almeno nelle grandi città.
  • Smart e digital: tutto gestibile da mobile. Apertura dell’auto inclusa. Lynk & Co ha creato una piattaforma di condivisione che i membri usano per gestire le prenotazioni e condividere la posizione del veicolo. La chiave digitale sul cellulare può essere condivisa praticamente da qualsiasi luogo, con chiunque.

Sostenibile, inclusivo e all’avanguardia.

Quindi, perchè hanno aperto i Club? Ora ci arriviamo.

Dicevamo che i Club sono l’estensione off-line della digital Community, che mette in contatto privati e professionisti e offre, appunto, servizi ad essi dedicati. Tutto questo, e molto altro, si può ritrovare tra le mura del nuovo Lynk & Co Club di Corso Venezia 6 a Milano. Lo avevamo detto, è centralissimo.

Tra le vie dello shopping district si trova infatti il building che rispecchia a pieno le caratteristiche della città: un look dalla base post-industriale che si fonde con un’atmosfera cosmopolita fatta di luci e insegne al neon, salottini di design che richiamano l’internazionalità del brand e sale riunioni pittoresche dal look vintage e un po’ mistico. Ah, i bagni sono rosa e bianchi e all’interno ci sono enormi container di caramelle. Tutto molto instagrammabile.

All’interno sono disponibili diversi servizi, tra cui caffetteria e cocktail bar, temporary shop di brand super selezionati e in linea con la filosofia di Lynk & Co, area coworking e sale riunioni prenotabili all’occorrenza. Non mancheranno, ovviamente, i party e le serate mondane.

Siamo felici che l’Italia si sia interessata alla nostra idea di mobilità. Aprire a Milano vuol dire coinvolgere una comunità sensibile alle novità, alla bellezza e all’efficienza. Il nostro Club non vede l’ora di canalizzare queste energie e divenire il polo d’incontro di nuove idee che abbiano al centro la sostenibilità”. Alain Visser, CEO di Lynk & Co.

Il Club è aperto ai soci di Lynk & Co e a tutte le persone che ancora non fanno parte della Community. Un centro di aggregazione dove le persone possono condividere le loro idee sorseggiando un caffè o ascoltando un concerto live.

In prospettiva, ma nemmeno troppo, potrebbe davvero essere il futuro della mobilità? La nostra risposta è sì.