Guardando le campagne pubblicitarie in TV è facile notare che, quando si parla di automobili, il 90% delle proposte sono elettriche, o ibride.
Un bombardamento di elettricità, eco-sostenibilità e green mood che le case automobilistiche abbracciano forse più per dovere che per piacere. Ma, tant’è… La direzione che stiamo prendendo è quella, piaccia oppure no.

Le obiezioni che si possono muovere riguardo ai veicoli elettrici sono molte: autonomia, praticità, reale ed effettiva riduzione di inquinamento e consumi, eppure… Eppure, quella più spesso millantata dalla potenziale clientela è: “Ma no, io devo sentire il rombo del motore!”. Sacrosanto, se si guida una supercar da 500 cavalli con lo scarico da gara. Discutibile, invece, se ci si sposta nel quotidiano con una qualsiasi auto “media”.

Perché è qui che l’elettrico – e tutto ciò che ci gira intorno – prende senso e interesse: negli spostamenti quotidiani, nei viaggi brevi. E non si tratta (solo) di essere green, ma di entrare in un’ottica completamente diversa di guida e di organizzazione del viaggio o della propria giornata. 

L’elettrico è una filosofia di vita.

Quindi si parla solo di eco, attenzione e programmazione? No. Le auto elettriche di emozioni e piacere di guida ne danno, e per capirlo sarebbe sufficiente provarle.

KIA propone una gamma eco che risponde alle esigenze di tutti gli automobilisti, ma si muove a 360 gradi per la salvaguardia dell’ambiente con progetti che puntano ad avere nel 2035 solo veicoli 100% elettrici nei principali mercati, zero emissioni in tutti i propri siti aziendali, ma anche dedicati alla tutela degli ecosistemi marini e alla compensazione delle emissioni di carbonio. Questa è la filosofia di vita di cui sopra.

I prodotti chiave della transizione verso la totale elettrificazione del marchio sono ad oggi (ma molti sono in arrivo) la Sportage, la gamma Niro, la XCeed Plug-in Hybrid e la EV6, oggetto della nostra prova “a prova di scettici”. Ebbene sì, ci piace. Ci piace perché emoziona nelle forme e nella personalità, e ci piace ancor di più nella versione GT, una vera supercar dalle prestazioni emozionanti.

A colpo d’occhio è innegabilmente subito riconoscibile. Vuoi per le dimensioni generose, vuoi per la linea futuristica del posteriore, non ha vie di mezzo: esteticamente o la ami o la non la puoi guardare. Ad ogni modo la EV6 non passa inosservata e non è da annoverare tra le sopracitate city car per tutti i giorni, nonostante ormai la moda voglia auto sempre più ingombranti anche nei centri urbani. È una crossover nel senso più poliedrico del termine: dovunque la mettiate, si troverà a proprio agio. 

Alla guida si alleggerisce delle due tonnellate stampate sulla scheda tecnica e risulta inaspettatamente agile e reattiva, oltre che estremamente scattante e veloce, grazie al propulsore elettrico da 230 cavalli, ma questo gli scettici non lo scopriranno.

E gli interni? Dentro è un’ampia astronave avveniristica con una distribuzione degli spazi razionale ed efficace, materiali di qualità e un tunnel comandi originale e funzionale. Ha tutti gli optional desiderabili, compresi i sedili riscaldabili e areati e un doppio display da auto di lusso.

Il cambio automatico sceglie il metodo della manopola rotonda e non delle più comuni leve, è di comodo azionamento e contribuisce al look unico degli interni, che risultano molto spaziosi anche per i passeggeri che siederanno sulla panca posteriore.

Cosa desiderare di più, da un’auto che guarda con forza al futuro? Una buona autonomia, ad esempio. I dati dichiarati parlano di 500 chilometri di percorrenza con una ricarica, che diventano verosimilmente circa un centinaio in meno facendone un utilizzo eterogeneo tra città ed extra-urbano, e dunque assolutamente in linea con le attuali proposte di mercato.

Ma se le emozioni promesse dalla EV6 non vi bastano, cari i nostri skeptics no-electric, dovreste davvero dare uno sguardo – e un colpo di acceleratore – alla versione GT: quasi 600 cavalli, un’accelerazione da 0 a 100 in 3,5 secondi (!!!) e una velocità di punta di 260 chilometri orari. Sapientemente ed elegantemente kittata in chiave sportiva rispetto alla sorella “tranquilla”, la GT è un concentrato di sexytudine elettrica e sfida qualsiasi diffidente a non farsi conquistare dalle performance da vera supercar che nasconde sotto alla scocca da green crossover.

Veloce sì, ma anche stabile grazie alla modalità di guida GT che la rende una vera sporty nell’assetto, e sicura in frenata, momento in cui recupera energia per il suo core elettrico.
Non siete convinti? Non è una sportiva? Attivate la modalità Drift Mode, che porta tutta la potenza alle ruote posteriori e poi fateci sapere! Anzi no, don’t try this at home! Guidarla, ma guidarla davvero, non è cosa da tutti.

Ora, dopo aver decantato le doti delle due gemelle diverse marchiate EV6, dovremmo trovar loro un difetto. Ma i difetti delle auto elettriche sono quelli comuni a tutte (l’autonomia, le colonnine, il prezzo..) non serve nemmeno citarli perché li conosciamo bene. E preferiamo chiamarli limiti.