‘Suggestioni’, sì, parte delle quali amplificate, se non profuse, dall’icona firmata Jeep: beh, va detto, senza la Wrangler questa nostra piccola avventura avrebbe restituito sensazioni differenti. Poche sono le auto sono capaci di infondere un tale senso di svago e di libertà, è una questione di attitudine, di appeal. L’approccio in tal senso è immediato, e si presenta ben prima di mettersi al volante, a cominciare dal look, da quelle linee che sono intramontabili, per quanto attualizzate, dalla calandra ai passaruota, dalle fiancate al portellone; un classico senza tempo. E poi, un piede sulla pedana e la “salita” all’interno dell’abitacolo allestito di tutto punto, tra pelle, infotainment, plastiche robuste e comandi che marcano l’appartenenza al Gruppo FCA. Allo stesso tempo però ci sono tutti quegli accenti che richiamano lo storico Brand americano, l’avventura, il culto per le 4×4: appigli e maniglie per sorreggersi quando il gioco si fa duro, gli innesti meccanici della trazione integrale e delle ridotte e, scorrendo tra le opzioni della strumentazione, una schermata dedicata alla guida in fuoristrada che informa sugli angoli di inclinazione e di pendenza.


Si perché se è vero che la vita a bordo della Wrangler è comoda (su strada, dossi, buche e imperfezioni sembrano scomparire), lo è altrettanto il fatto che la 4×4 è rimasta fedele alle proprie origini di fuoristrada “vera”: suggestiva, certo, lo è anche in centro città, ma al contrario di quanto accade con la maggior parte dei cosiddetti “SUV”, con lei ci si possono togliere grandi soddisfazioni anche quando di asfalto non c’è più traccia. Su strada, lo scotto da pagare è minimo, anche perché con la motorizzazione di nuova generazione, parliamo del 2.0 litri benzina da 272 cv (come alternativa, il diesel 2.2 MJT cc da 200 cv), la Wrangler risulta essere parecchio più confortevole e silenziosa che in passato, e tutt’altro che pigra in quanto a performance, anche grazie all’azione rapida e armonica del cambio automatico.
A disturbare, per così dire, sono una sensibile imprecisione dello sterzo (ma non ci aspettavamo nulla di più) e le risonanze che compaiono nella zona della capote/parabrezza a velocità autostradali. Per il resto, e nonostante gli ingombri importanti della versione a 4 porte (quella oggetto della nostra prova, nell’allestimento Sahara) che si contrappongono a un’ottima visibilità, Jeep Wrangler si cala perfettamente nel ruolo di prima vettura, quella da tutti i giorni.
JEEP WRANGLER SAHARA: DA 56.000 EURO (prezzo promozionale 53.000 euro fino al 30 aprile 2020)