Il miglior orizzonte che riesco a farmi venire in mente ha il sapore di road movie, sabbia e di qualcosa di caldo che passa velocemente da un bicchiere alle labbra e dalle labbra alla lingua, prima di finire a scaldarti lo stomaco. Una volta, ormai qualche anno fa, penso di essermici trovato in un film del genere: ero una sorta di Anthony Kiedis qualunque che scarrozzava tutti i Red Hot Chili Peppers su una Pontiac Catalina convertibile del 1967, quella del video di Scar Tissue, verso l’infinito e oltre. Il mio orizzonte non era la California, forse l’Isola d’Elba. Era la mia Death Valley. La mia Route 66(6) nel mezzo del Deserto del Mojave, ma con le acciughe fritte all’Elbana. Un cuore spezzato da rimettere assieme con la colla a caldo e un unico obiettivo, guidare.

Un road movie, già, ma non di quelli con un’auto sullo sfondo della storia, quanto piuttosto nel ruolo della protagonista. Un po’ come la Dodge Challenger di Vanishing Point, quella pellicola degli anni Settanta che da questa parte dell’Atlantico era arrivata con il titolo di Punto zero.

Ispirati da quel film, gli Audioslave di Chris Cornell (ah, Chris, quanto ci manca la tua voce!) e soci hanno costruito la storia per immagini di Show me how to live. Una fuga attraverso le barricate della polizia, burroni da schivare e imprevisti vari. Spoiler: la fuga non finiva per niente bene.

Forse, dopo tutto, l’orizzonte che stavo cercando, in quel viaggio intorno ad un’isola, aveva qualcosa di più dannatamente leggero.

Era quello degli ZZ Top, per esempio, che l’hanno sempre saputa lunga, ancora più delle loro barbe. “Gimme all your lovin’/ All your hugs and kisses too / Gimme all your lovin’ / Don’t let up until we’re through”. Mettici uno sferragliante ritmo blues del Texas, il sole che fa capolino sulle sterminate distese a stelle e strisce e una serie di video con protagonista una Ford coupé hot rod del 1933.

Sarei diventato anch’io una stella di MTV, con un piccolo aiuto da quel un trio di modelle in tacchi alti e dress code da togliere il fiato, al volante nei video di Gimme all you lovin’, Legs e Sharped dressed man.

Mai, ne sono certo, sarei arrivato a struggermi sulle note di Here I Go Again dei Whitesnake, bando alla tentazione dell’immagine di Tawny Kitaen al fianco di David Coverdale su quella Jaguar lanciata a tutta velocità nella notte, su note letali per cuori a pezzettini.

Piuttosto ero uno dei virtualissimi Gorillaz, forse Murdoc o forse Noodle, sulla loro Camaro di fine anni Sessanta nel video di Stylo, inseguiti da una poderosa Chevy El Camino guidata niente meno che dal pistolero Bruce Willis, intento a scaricare sui due malcapitati l’intero caricatore di una 357 Magnum.

Nemmeno l’idea di piazzare un masso sull’acceleratore e puntare dritto all’orizzonte seminando panico e delirio sull’asfalto, come nel video di My Favourite Game dei Cardigans, alla fine, mi avrebbe mai sfiorato.

Immagino invece che quel film avrebbe potuto terminare solamente in un modo: io che seleziono un brano specifico sulla radio, alzo il dito medio all’orizzonte e comincio a seguire la voce di James Hetfield dei Metallica sulle note di Fuel. Ecco, era esattamente questo lo stato d’animo che stavo cercando. Era la voce della quale avevo dannatamente sete.

Gimme fuel, gimme fire. Gimme that which I desire. Yeah!”