“Double Face” è una café racer classica, essenziale, aggressiva, speciale. È l’ultima nata nell’atelier di Giacomo Galbiati, in arte GDesign. La base è una Buell S1 del 1999 e vuole rendere omaggio alla VR1000 e alla storia di Harley-Davidson.

“L’idea della “Double Face” nasce da una mente malata di storia e motociclette — dice Giacomo — Le Harley mi sono sempre piaciute ma vedendole sempre nello stesso contesto custom ho sempre desistito a metterci mano nonostante il loro motore, la loro coppia e l’inconfondibile sound”.
Ma quando Giacomo ha avuto la fortuna di vedere dal vivo uno dei 50 esemplari esistenti di Harley-Davidson VR1000 è stato amore a prima vista e si è lasciato ispirare per creare qualcosa di nuovo.
“Avevo già in mente di realizzare una special su base Buell S1 ma è stato vedere la VR1000 nella sua colorazione più iconica a farmi capire cosa volevo davvero fare”.

DUE CILINDRI, DUE ANIME

“Prendendo spunto dai colori ufficiali della superbike americana firmata Harley ho voluto proprio creare una moto double face, dove tutto è a contrasto tra nero e arancio racing Harley” continua Giacomo.


Dunque una classica café racer ispirata alle corse dove tutto, dal motore al telaio, dalle pinze freno al cavalletto da garage sono verniciati da un lato di nero e dall’altro di arancione cercando di dare l’effetto di guardare due moto differenti a seconda del punto di vista.
LE MODIFICHE

Per prima cosa Giacomo ha adattato al progetto una carenatura recuperata da una Benelli 500 demolita, ritagliandone una “mini” carena, poco invasiva, e in armonia con le linee della S1.
Il serbatoio che vediamo, in realtà, è una cover in vetroresina che copre il serbatoio originale, derivata da una Ducati SuperSport 750 degli anni ’80 modificata per avere una curva più dolce nella zona posteriore migliorandone anche il confort.
Anche il codino, che ospita il sellino in pelle firmato L.R. Leather, è uno stampo in vetroresina derivato da moto endurance riadattato per questo progetto.
Il frontale con doppio faro vuole ricordare le gare endurance in notturna assieme al riposizionamento del radiatore dell’olio sotto la carena, modifica che migliora il raffreddamento del motore.
Tutte le luci della moto sono ora a LED ad eccezione dell’abbagliante giallo.


Un’altra modifica che cattura l’attenzione è l’impianto di scarico. La maggior parte delle Buell, compresa la S1, avevano di serie il terminale basso sotto al motore, ma Giacomo voleva qualcosa di diverso così ha modificato i collettori per poter montare un appariscente e appagante scarico Supertrapp di una XR 1200.

“Per celebrare la storia di Harley-Davidson ed Erik Buell, visionario che vide nel bicilindrico Harley una vena sportiva, ho voluto stampare in 3D uno stemma che unisce i loghi delle due case americane: marchio Harley e scritta Buell” ci spiega Giacomo. Questo logo “ibrido” trova posto sul serbatoio, da un lato nero e dall’altro arancione.

Ma per quanto le special GDesign puntino sul design e sullo stile, anche la meccanica vuole la sua parte. Giacomo infatti ha reso più affidabile la S1 e ne ha migliorato le prestazioni.
Senza toccare il telaio, ha modificato l’anteriore per poter equipaggiare un sistema frenante con doppio disco su misura e pinze freno Discacciati; ha configurato una centralina Dynojet (nascosta dietro alla fiancatina in pelle) che, assieme al nuovo scarico e al filtro aria in spugna, ha reso la “Double Face” un vero toro scalpitante da dover domare con i nuovi semi manubri Tommaselli.

Dal 27 al 29 maggio “Double Face” sarà esposta al Tobacco Dock di Londra in occasione dell’edizione 2022 del Bike Shed. In occasione dell’evento GDesign esporrà anche la sua precedente creazione “Elettracker” una board tracker elettrica a metà tra moto e bici.
