Muscolosa, tenebrosa, possente. Se pensavate che la Ducati Diavel ricordasse già la moto di Batman, allora non avete ancora visto la nuova creatura nata nell’Atelier di GPDESIGN. Un’idea nata e plasmata da due menti: quella di Luca Pozzato, patron dell’Atelier, e Giuliano Mu, noto imprenditore e appassionato di motori ad alto tasso di stile. Ecco a voi DIAVEL MU.
La DIAVEL MU è l’espressione massima della creatività e della maniacale ricerca di Luca Pozzato, fondatore e CEO di Officine GPDESIGN, di cui forse ricorderete le creazioni più rilevanti tra le quali le collaborazioni con MV Agusta, Honda, Suzuki, Motul, AMG ed Apple. Proprio con Ducati presentò la V4PENTA, un’affascinante e aggressiva streetfighter in tiratura limitata derivata dalla Panigale V4S. Oggi, con la DIAVEL MU, ha superato quanto già proposto in precedenza, portando il concetto di “special” ad un nuovo livello.
Il progetto DIAVEL MU parte da un’affinità elettiva tra Giuliano Mu e Luca Pozzato, entrambi amanti del bello assoluto e dell’esclusività, raggiungibile soltanto utilizzando la creatività e l’ingegno per arrivare alle migliori soluzioni tecnologiche moderne. Niente taglia e cuci di telaio, niente stravolgimenti, ma applicazione di parti speciali per arricchire l’estetica della moto, con dettagli degni di nota.

«Il risultato – racconta Luca – è una moto che esce dagli schemi, in perfetta sintonia con la nostra filosofia ”Only for You”: pezzi unici che rappresentano l’eccezionalità dei nostri Clienti. Nella DIAVEL MU abbiamo costruito nuovi componenti che calzano perfettamente, senza modificare alcun elemento originale».
Per realizzare la Special su base Diavel 1260, Officine GPDESIGN si è rivolta ad aziende top player del settore: Brembo, FGRacing, Jonich, MCJ, Rizoma ed STM. Brand che, oltre a raggiungere l’eccellenza tecnica nei loro prodotti, dedicano un’estrema attenzione alla parte estetica.
L’impianto frenante originale Brembo nella DIAVEL MU è ancora più performante: nuova pompa freno e frizione, dischi anteriori con flangia fresata, pinze anteriori nichelate di derivazione Motorsport che non solo migliorano l’aspetto tecnico, ma esaltano l’esclusività del progetto, creando vere sculture moderne ricavate dal pieno.

La forcella Girder di FGRacing, unica nel suo genere, è stata ricavata completamente dal pieno con l’utilizzo di frese a cinque assi, mentre i cerchi, disegnati da GPDESIGN, sono stati realizzati in esclusiva dal partner storico Jonich. Unico anche lo scarico omologato creato da MCJ, con la doppia uscita ottagonale e il sistema di controllo variabile delle valvole comandate elettronicamente.
La frizione della DIAVEL MU – come le Ducati più performanti – è a secco, ed è la stessa utilizzata nella MotoGP. A trasformare ogni partenza in musica, ci pensa STM.
Tutti gli accessori Rizoma, dagli specchi alle frecce, dalle vaschette per l’olio della frizione e freno, alle pedaline e al portatarga a braccio realizzato appositamente per la DIAVEL MU, conferiscono alla moto un tocco di stile unico e prestigioso in perfetta sintonia con la mission dell’azienda, che è quella di trasformare ogni minimo dettaglio in un elemento distintivo e di design.
Tutto qui? Assolutamente no!
La monoposto, integrata nel codone, è realizzata in pelle intrecciata a mano da Veneto Pelletteria. Passeggeri in arrivo? Nessun problema: il codone monoposto può essere sganciato tramite un sistema studiato ad hoc per inserire la sella originale e trasformare in pochi secondi la moto in una biposto.
Sempre restando in tema dettagli, sull’utilizzo del carbonio GPDESIGN non si è risparmiato: tradizionale, forgiato, unilaterale. Lo si ritrova nel nuovo parafango anteriore, nei convogliatori d’aria e nei fianchetti inferiori che coprono il radiatore, elementi, questi, perfettamente plug-in negli alloggi originali.
Come da tradizione di Officine GPDESIGN, anche la DIAVEL MU è rifinita con un trattamento superficiale che utilizza nanotecnologie ceramiche realizzate da Stefano Boido, socio dell’atelier torinese.
DIAVEL MU è stata esposta ad EICMA nello stand di STM. E non vediamo l’ora di sapere quale sarà il suo prossimo palcoscenico.