Sì, lo so che questo titolo può risultare abbastanza marzulliano, ma vi prometto che c’è una logica di fondo. È un’idea che mi frulla per la testa dall’ultima Tattoo Convention di Milano. Era fine ottobre, le foglie erano ancora tenacemente incollate ai loro rami e la temperatura così alta da mandare tutti in giro in mezze maniche & tatuaggi in vista.

Ma veniamo a noi e partiamo dagli stili di tendenza: per decenni negli studi dei tatuatori si sono alternate più o meno sempre le stesse richieste: voglio un tribale, vorrei un old school, desidero un realistico del muso del mio cane/gatto/nonna ecc ecc. Funzionava esattamente così: uno stile faceva tendenza, si diffondeva nella cerchia ristretta di un certo gruppo di esseri umani, diventava di moda e poi, se aveva fortuna, si trasformava in un classico.

Poi qualcosa è cambiato.

Ciò che è cambiato è che dagli stili di tendenza siamo passati, appunto, alla tendenza degli stili. E la spiegazione ha a che fare con internet, con l’evoluzione e la potenzialità. 

Mi spiego meglio. Ho sempre pensato che i tatuaggi fossero un po’ come dei dipinti in movimento. Non solo perché chi li indossa si muove, ovvio, ma soprattutto perché sono tutto fuorché disegni statici. Sono dinamici nel tempo per via del loro naturale invecchiamento, innanzitutto. Ma lo sono anche dal punto di vista stilistico: il tatuaggio è in continua evoluzione.

E proprio come per ogni altra forma d’espressione artistica, i ritmi di questi cambiamenti non sono costanti. Il web è stato il primo amplificatore di immagini e ispirazioni. Un booster di suggestioni che ha portato tutto sotto gli occhi di tutti senza nemmeno la fatica di bussare a uno studio di tattoo. E questo è stato il primo passo verso la ricerca di nuovi orizzonti.

Il secondo step è l’evoluzione. C’è fermento nel tattoo world di oggi. Sono tanti, mai così tanti prima, gli artisti impegnati in questa innovazione. La ricerca artistica che oggi è sotto i nostri occhi dipende moltissimo dall’evoluzione tecnica e tecnologica. Potremmo dire che ne è una naturale conseguenza, anzi: ciò che possiamo tatuare oggi non potevamo nemmeno immaginarlo solo pochi anni fa. Queste nuove possibilità tecniche e la voglia di innovare hanno sviluppato dei veri e propri stili che prima non c’erano, le cui potenzialità ancora non sono state esplorate del tutto, in molti casi. 

E allora arriviamo dritti dritti alla potenzialità. Questa voglia di innovazione e sperimentazione ha portato alla nascita di stili completamente nuovi, che magari hanno radici nella tradizione, ma sono diventati altro da essa. È il caso, ad esempio, del tatuaggio neo traditional, un vero e proprio nuovo stile che si sviluppa dal desiderio di fondere la tradizione del tatuaggio americano con la tridimensionalità e la finezza dei dettagli del realismo, dando origine a nuove possibilità decorative e traendo ispirazione anche dalle illustrazioni art nouveau dell’inizio del ventesimo secolo.

Sempre a proposito di potenzialità, è il caso di parlare di neo tribal, che proprio come il nome suggerisce rappresenta, almeno in parte, l’evoluzione di quello stile tanto caro agli appassionati della mia generazione: il tribale. La ricerca stilistica oggi non si limita ai suoi motivi tipici, si è spinta ben oltre, ovvero verso l’utilizzo di grandi superfici nere, che un tempo erano tecnicamente molto difficili da realizzare. Oggi, invece, sono alla nostra portata e ci permettono di esplorare nuovi mondi fatti di rigorose forme geometriche.

Con lo stesso obiettivo, ovvero decorare ampie porzioni del corpo esaltando le forme anatomiche del collezionista, merita di essere citato anche lo stile ornamentale. Qui l’ispirazione arriva dai disegni tipici del Nord Africa e dell’India (“henna” o “mehandi”) e dalla tradizione barocca. A differenza però dello stile neo tribal, le forme sono disegnate quasi esclusivamente da spesse e semplici linee nere.

È interessante come questi ultimi due stili, apparentemente così diversi, a un certo punto siano arrivati a fondersi creando un terzo stile decorativo estremamente efficace, che alterna, appunto, solide forme nere a sinuosi motivi ornamentali. Diventerà un nuovo classico e si svilupperà molto nel prossimo futuro. Di questo ne sono certo. Lo sarebbe anche Marzullo, comunque.