“LA 120” È L’ULTIMA CREAZIONE ARTIGIANALE DI ANTONIO RUDELLO, ALIAS RUDE CYCLES. ESCLUSIVA LA FORCELLA SPRINGER, GENIALE IL TELAIO CHE CONTIENE L’ARIA NECESSARIA ALLE SOSPENSIONI. DETTAGLI E FINITURE SONO DI PRIM’ORDINE.

Elettricista nella vita di tutti i giorni, patito di auto e di motociclette da sempre, Rudello ci racconta di come sia nata la sua passione per special bike, complice una bicicletta modificata in stile hot rod pescata sul web, e della sua prima custom bike artigianale – correva l’anno 2012 – grazie alla quale tutto è cominciato: “Con una forcella usata, con una coppia di ruote oversize e con il mio primo telaio autocostruito ho messo insieme la mia prima bike, me lo ricordo ancora – racconta Antonio – e il riscontro da parte degli appassionati è stato tale che dal quel momento ho cominciato a disegnare e a costruire biciclette custom con il nome di Rude Cycles”. Antonio lo fa all’interno di una piccola officina casalinga, nel tempo libero, utilizzando attrezzature che lui stesso ha costruito. E come lui stesso afferma, ogni bike prende forma da un’idea che si traduce istantaneamente in una bozza, un disegno, una traccia fissata sullo smartphone che passo dopo passo di definisce e si arricchisce di particolari, fino a raggiungere la forma definitiva. 

Nel corso degli anni, Rudello ha affinato tecniche e gusto, e “La 120” ne è la dimostrazione tangibile, lo si intuisce osservandone lo stile e le soluzioni: ad esempio, il telaio, completamente realizzato a mano, è “sigillato” come una sorta di serbatoio che al suo interno contiene l’aria necessaria al corretto funzionamento degli ammortizzatori anteriori. Sì perché Rudello non si è accontentato di adottare un’evocativa forcella tipo Springer ma ne ha realizzata una hand made, con tanto si sistema di sospensioni ad aria che consentono di variare l’altezza da terra della bike da 3 a 9 cm. Un assetto variabile, insomma, che si può comandare tramite una valvola manuale nascosta tra i tubi del telaio.

E ancora, Rudello, con il supporto dell’amico  Alberto Casotto, ha realizzato artigianalmente i freni a disco perimetrali in acciaio inox, tagliati al laser e lucidati. Di alto livello le finiture e l’attenzione per i dettagli: si notano le cromature e spicca la colorazione del telaio, quest’ultima eseguita dallo stesso Antonio come tassello finale di un lungo processo di lavorazione che ha incluso la sabbiatura, la stuccatura di tutte le saldature (in modo da rendere le superfici omogenee e levigate), la stesura del fondo e di una base nera sulla quale l’artigiano ha applicato una verniciatura color oro effetto marmorizzato, due strati di red candy e quattro strati di trasparente. Beh, il risultato finale è davvero esclusivo, e alla livrea si aggiungono tutta una serie di particolari selezionati, come i pedali a “picche”, le luci a led anteriori e posteriori integrate nel telaio e molto altro ancora.