Che l’Italia sia piena di sorprese, è un dato di fatto. E che queste sorprese si annidino nelle pieghe della provincia – sospesa sull’equilibrio tra “la grazia e il tedio a morte”, come cantava un tale Guccini – è un altro dato di fatto. A sorpresa, però, si aggiunge sorpresa nel constatare che una delle aziende tecnologicamente più avanzate nel mondo dei motori non si trova laddove auto e moto sono un totem (oltre che un business formidabile), l’Emilia-Romagna. La sua culla è invece la Sardegna del nord e quella di Sassari nota per la sua fecondità politica: ci sono nati due presidenti della Repubblica (Antonio Segni e Francesco Cossiga) e un leader di rango (Enrico Berlinguer).
In questa culla è nata e cresce Cube Controls, azienda in cui si producono volanti da Sim Racing (e non solo, come vedrai), e che germina dall’unione di due esperienze. Una è quella di Fabio Sotgiu, 49 anni, ex pilota di kart (per poco) e di moto (per molto più tempo, una ventina d’anni a livello professionale). L’altra è quella di Massimo Cubeddu, 33 anni, designer con la passione delle periferiche per il Sim Racing. Così appassionato da costruirsele da solo, quelle periferiche (cioè i volanti), insoddisfatto da quanto trovava sul mercato.

«Cube Controls nasce nel 2016. Prima c’era un negozio di biciclette, che ho aperto con Massimo dopo aver lavorato in aziende del motorsport per un po’ di tempo», racconta Sotgiu. «Lui mi ha fatto conoscere il Sim Racing, ed è con lui che è nata l’idea di un prodotto per quel mercato. Così abbiamo realizzato il primo prototipo, abbiamo aperto una pagina su Facebook e pubblicato un render. La reazione ci ha spinto a investire seimila euro per i primi pezzi, che erano tutti sempre prototipi».
L’esplosione del mercato
Nel 2016 nessuno dotato di ordinarie capacità di previsione avrebbe potuto dire cosa sarebbe successo di lì a quattro anni: forse solo Bill Gates, uno tra i pochi capaci di inserire una pandemia nell’elenco degli eventi da attendersi in un futuro prossimo. Sotgiu e Cubeddu di certo non se l’aspettavano, ma da quella risposta sulla pagina Facebook avevano capito che il Sim Racing era un terreno fertile. «L’esplosione del mercato c’è stata nel 2019 – dice Fabio –, anche se le quantità maggiori di pezzi sono state diffuse nel 2020 durante i mesi di lockdown, fenomeno che ha accelerato la crescita concentrando in pochi mesi gli incrementi previsti nei successivi tre anni. Ma attenzione, il tempo ci è stato amico: se la pandemia fosse scoppiata due mesi prima, avremmo avuto un blocco colossale perché saremmo rimasti senza la merce necessaria per produrre i volanti richiesti da quel mercato già esploso».

Per capire la portata del fenomeno bastano questi numeri: la leader del mercato (l’americana Fanatec) nel 2016 fatturava 8 milioni di dollari; nel 2021 ne ha fatturai 100 milioni. Cube Controls è passata dalle poche migliaia di euro dell’anno di nascita ai 2,6 milioni del 2021 e a una previsione di 5 milioni per il ‘22 e del doppio per il ‘23. E questo a dispetto di una buona serie di ostacoli sul fronte dell’approvvigionamento.
«Il nostro problema sono i materiali: carbonio, alluminio, gli stessi utilizzati dalle case dell’automotive che razziano il mercato e ovviamente ci mettono in difficoltà – spiega Sotigu–. Diversamente da loro, non abbiamo situazioni complicate sul fronte dei microchip, quelli che usiamo noi sono simili ma non uguali agli stessi montati sulle automobili».
Il volante perfetto
Il vissuto di Sotgiu nelle corse e quello di Cubeddu nel design (oltre che alla fervida passione di quest’ultimo per il Sim Racing) ha costituito la ricetta giusta per dar vita a un prodotto il più possibile aderente a chi si siede al simulatore e vuole la miglior esperienza di guida. «Nel volante da motorsport, F1 o GT, contano i materiali, la funzionalità e l’estetica. Il mio passato nel settore commerciale mi ha permesso di capire che il prodotto esprime un appeal e che questo si traduce in un prezzo di un certo tipo per stare sul mercato. Alla fine qual è la prima cosa che tocchi, nel Sim Racing così come nel Motorsport? Il volante, che è l’oggetto super cool».
L’esperienza – potremmo dire anche la cultura – che Fabio e Massimo mettono a servizio del loro prodotto viene arricchita costantemente dall’apporto dei professionisti che collaborano con loro: sono decine, tra cui spiccano nomi come Lando Norris e i Barrichello (il padre Rubens e il figlio Dudu), portatori di feedback essenziali per migliorare il prodotto, per segnalare quel che va e quel che non va. Anche da qui nasce l’idea di varcare la soglia del Sim Racing e di creare volanti da montare su bolidi veri, come quelli di AMG. Cube Controls ne ha prodotti 55, tanti quanti gli anni di vita della divisione sportiva Mercedes, da montare sulla GT Track Series, prodotta per l’occasione in quel numero di esemplari.

«Loro cercavano chi gli facesse un volante per il simulatore, poi hanno visto la nostra qualità e ci hanno chiesto di farlo per le GT, anche per le future GT 2, 3 e 4. AMG non è l’unica realtà del motorsport con cui lavoreremo, arriveranno collaborazioni con Hyundai, Honda e con altre ancora». Un salto importante, quindi, per Fabio è stato anche terreno di confronto acceso con gli ingegneri tedeschi: «Così come da loro prendiamo tutti gli spunti per migliorare i nostri prodotti per il Sim Racing, noi diamo i nostri input. Per esempio, AMG non utilizzava la sonda PCB, ma era tutto cablato, soluzione che richiede tanti sforzi e che non si usa più. Abbiamo fatto grandi lotte con gli ingegneri per convincerli, ma ce l’abbiamo fatta. Ora tutti i volanti sono così».
Cube Controls è ora un’azienda da 20 persone, con prospettive di crescita solide garantite anche dal ritorno di qualche cervello in fuga. «Alcuni dei nostri professionisti erano all’estero – conclude Sotgiu – ma hanno preferito tornare in Italia per lavorare con noi». Tutto, per ora, depone a favore della loro scelta.
Photo Courtesy: Mario Puledda