Ah, l’America. Parchi da sogno, strade infine, muscle car, cibo in quantità. Quant’è attraente, così lontana da noi e dalla nostra maniera di stare al mondo. Un luogo roboante in cui la vita è un continuo rodeo, tra sali e scendi sempre a tutta birra. Se pensiamo che le nostre grandi città siano frenetiche e stimolanti, forse non abbiamo mai visto e vissuto lei, l’America.
Insomma, la sfida Food’n Fuel di questo mese è portare un po’ di States a Milano per farvi vivere una giornata in pieno stile stelle & strisce.
Nonostante abbia scoperto sulle pagine di Wheelz che gli stivali da cowboy non sono un’invenzione americana, indosso comunque i miei texani, che comunque mi catapultano nel mood. Scendo in box forzando un pelo il rumore dei tacchi sul cemento perché sì, oggi mi sento cowgirl. E trovo lei, la più cazzuta delle muscle car: rossa fiammante come sportività comanda, lunga un chilometro, con la capote abbassata 365 giorni all’anno.
Non servono altri indizi: sto per deliziarmi del sound e dell’infinita potenza della nuova Ford Mustang California Special.

Breve parentesi tecnica, qualora ce ne fosse bisogno (e i puristi si tappino le orecchie, please).
La CS, checché se ne dica, incarna abilmente lo spirito delle indimenticabili Mustang di fine Anni 60, con il lungo cofano che custodisce il rumoroso V8 da 5 litri, 450 cavalli e 529 Nm di coppia.
Ehi, niente male, ma si può avere in versione non cabriolet? Assolutamente no, la vita in California è rigorosamente en plein air only. È vero, la linea e le tecnologie sono cambiate, e allora? Tutto va avanti e si evolve, fortunatamente. Questa moda dell’impuntarsi sul “non è una vera Mustang”, applicata oggi a tante altre icone del mondo dell’automotive, proprio non mi va giù. Ci sono cinquant’anni di mezzo ragazzi, è pretenzioso pensare che mezzo secolo possa non lasciare segni di cambiamento e progresso. Dimenticavo, ha anche il cambio automatico (sacrilegio!) – a 10 rapporti – che sì, guida meglio di come fareste voi e porta in scioltezza l’auto a 100 chilometri orari in 4,5 secondi.
Chi si lamenta non l’ha ancora guidata…

Lee Iacocca, manager statunitense di origini italiane che fortemente volle la crescita del marchio del cavallo in corsa non si starà rigirando nella tomba, sono certa, vedendo questi modelli moderni. Perché? Perché era un visionario, un grande uomo di marketing e un designer avveniristico, non certo un uomo statico e ancorato al passato. Si lavora per guardare al futuro, ispirandosi a ciò che era, magari, ma è in avanti che si deve correre. E a proposito di loghi e cavalli in corsa, sapevate che la Mustang rischiò di chiamarsi Cougar? Il primo logo pensato rappresentava una pantera. Cougar GT California Special! Mh, meglio Mustang, direi.

Giro di chiave (in senso metaforico) e si va.
Il sound pieno e godurioso del V8 è una gioia che invade l’abitacolo e io punto subito il musone verso la mia ricerca dell’America in città. Dove? Alla Stazione Centrale di Milano. L’America, in stazione? Eh sì, poi vi spiego.
La California ha la grinta che ci si aspetta, ma per le trafficate vie del centro si rivela anche docile, in grado di tenere a bada lo scalpitare. È cattiva e rumorosa solo se lo stivale spinge forte sul gas. Il cavallo impazzito è attivabile su richiesta, con il magico tastino dello stallone in corsa posto sul volante, che permettere di scegliere la modalità di guida Sport o Circuito. Modalità che sciolgono le briglie al V8 facendolo cantare forte e rendono la rossa meno semplice da domare in spazi per lei angusti come quelli urbani.

La Mustang, si sa, è una stracciagomme: relegarla all’utilizzo in città è limitante. Certo, ci si godono gli sguardi dei curiosi affascinati e si prova una soddisfazione infinita nelle sparate al semaforo. Ma non le prestazioni dure e pure che invece, fuori, fanno salire irrefrenabile il desiderio di mettersela in garage. Accelera tanto, frena meno di quanto vorresti, fa baccano e in curva va tenuta ben bene per le redini.
Chi non ne desidera una alzi la mano. E poi smetta di leggere!
Perché se siete qui state cercando arroganza, potenza e unicità di un marchio che ha fatto e che continua a fare la storia americana. Lontana anni luce dalle nostre auto per bene, è decisamente una cattiva ragazza. Anche con il cambio automatico. Anche con le linee moderne e la tecnologia che le dà una mano a stare in strada, contrariamente a quanto accadeva con le icone degli anni addietro.

Trotterellando verso la Stazione Centrale è incontenibile il desiderio di premere tutti i pulsantini della grande plancia. Sedili riscaldabili, sedili areati (poesia!), modalità di guida, sembra il ponte comandi di un aereo, il tutto nel comfort totale di un abitacolo vivibile, anche per i passeggeri, e incredibilmente cozy grazie ai sedili morbidi e avvolgenti. Davvero ho scritto cozy parlando di una Mustang? Ma sì, di rude qui c’è solo l’aspetto. O almeno, quasi…
Scorrazzo ancora un po’ per le vie milanesi prima di parcheggiare la CS in zona Centrale. La mission? Entrare nel meraviglioso mondo del Mercato Centrale di Milano, due piani di botteghe, un tripudio di cibo di ogni genere e sorta, chef rinomati che si reinventano in chiave street, dolci, birre, vini. Praticamente il paradiso. Ma noi stiamo cercando l’America! Un buon assaggio lo troviamo al piano terra, dove Joe Bastianich propone i suoi golosissimi smash burger.
Ma è al piano di sopra che avviene la magia, al Joe’s American BBQ.

Joe non ha certo bisogno di presentazioni, ma questa nuova realtà nel cuore della città, purtroppo sconosciuta anche a tanti milanesi, sì. Il Mercato Centrale, proprio all’interno di un’ala della stazione, è il cuore pulsante di una Milano che propone le sue eccellenze in termini di food, ma che al contempo apre le porte all’internazionalità e alla scoperta.
E la proposta BBQ rigorosamente all’americana maniera di Bastianich è un’esperienza mistica per gli amanti della ciccia. Ad accoglierci troviamo Anna, socia di Joe in quest’avventura, Giovanni, pit master e socio, e tutta la magic crew: Massimo, Laura, e i ragazzi della cucina. Davanti a un buon calice di Vespa Bianco delle cantine Bastianich, ça va sans dire, Anna ci racconta con giustificato orgoglio la filosofia dei due corner a Milano e Firenze (nell’omologo Mercato fiorentino), dell’immenso lavoro svolto e soprattutto dei tanti, tantissimi progetti futuri, su cui per il momento (but stay tuned!) stendiamo un velo top secret. Joe è un vulcano: chef sì, ma anche grande imprenditore in diversi ambiti, volto televisivo e inarrestabile. E con sé ha un team che corre alla sua velocità.

Giovanni, 30 anni, sprizza passione e carbone da ogni dove. Appena ventenne decide di dedicare la sua vita alla carne, alle cotture all’americana, con non pochi sacrifici che lo portano oggi ad essere il miglior pit master nostrano, oltre che socio di un mostro sacro come Bastianich. Sentirlo raccontare e vederlo all’opera tra brisket e pulled pork è un piacere per l’anima, ma è quando arriva sorridente e fiero con un mega vassoio pieno di specialità slow&low che si aprono le danze: pulled pork come non l’avete mai assaggiato, brisket che si scioglie in bocca, costine che più americane non si può, alette di pollo commoventi, salsine artigianali segretissime e buonissime e per finire, vista l’esigua quantità di cibo già ingerita, perché no, un bel panino col pastrami.
Vista la vocazione street del Mercato, al Joe’s BBQ le preparazioni di carne vengono accompagnate ad altre succose leccornie e racchiuse in diversi tipi di pane ma, date retta a me, seppur i sandwich siano indubbiamente afrodisiaci, è con il piatto di carni (chiamarlo grigliata è altamente riduttivo) che si vive il vero viaggio gastronomico americano. Se anche voi avete spazio per entrambe le cose, meglio! Altrimenti ritagliatevi qualche pausa pranzo e qualche cena per passare ad assaggiare tutte le proposte di Joe & Gio, perché non ce n’è davvero nessuna meno meritevole dell’altra.

Da segnalare: il panino più richiesto è sua maestà il Big Cheese, un tripudio di brisket, salsa bbq dolce e cheddar. Seguono a ruota il Joe Patzesco Pastrami e il sublime Reuben, sempre a base di pastrami. Questo il podio secondo Wheelz, ma la scelta è infinita e al Joe’s American BBQ troverete di certo l’americanata che fa per voi.
So, thanks Joseph for this taste of America in Milan!
